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Cloasma


Lun 09/05/2022 | Dott. Tania Basile

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DEFINIZIONE

Il cloasma, definito informalmente maschera gravidica, è l’insieme delle macchie e delle macule iperpigmentate che appaiono nelle aree esposte alla luce solare di alcune donne nel corso della gravidanza; mentre il melasma rappresenta una particolare chiazza di iperpigmentazione cutanea che tende a manifestarsi soprattutto con il normale processo di invecchiamento, il cloasma è il melasma che può verificarsi durante la gravidanza in conseguenza della variazione dell’assetto ormonale. Poiché il cloasma si palesa in via elettiva sul volto, la condizione prende anche il nome di maschera gravidica; questa condizione non deve destare preoccupazioni ma spesso è percepita come un grave inestetismo per la persona nella quale si manifesta e, per questa ragione, la medicina estetica propone diverse soluzioni per attenuare il cloasma.

COS’È

Il cloasma rappresenta l’insieme delle macule iperpigmentate che tendono a manifestarsi durante la gravidanza in alcune donne; il cloasma è un fenomeno benigno imputabile all’alta concentrazione di ormoni estroprogestinici prodotti durante l’età gestazionale, i quali favoriscono la proliferazione eccessiva dei melanociti, le cellule responsabili della sintesi della melanina, il pigmento che conferisce il caratteristico aspetto brunastro ai nei e, in questo caso, alle macchie cutanee. Il cloasma ha la tendenza ad attecchire soprattutto a livello del volto delle donne gravide, disponendosi per lo più sulle guance e nella regione frontale: questa particolare disposizione ha fatto sì che per questa condizione venisse coniata la denominazione di maschera gravidica.

Molte donne sperimentano un forte senso di disagio durante la vita sociale e relazionale a causa del cloasma e, per tale ragione, ricorrono spesso ai diversi tipi di trattamento che la medicina estetica offre per la risoluzione o l’attenuazione dell’inestetismo.

SINTOMI E CLASSIFICAZIONE

Il cloasma rappresenta una condizione benigna e molto spesso passeggera che bersaglia la cute di alcune donne in gravidanza e, nella maggior parte dei casi, non induce una sintomatologia specifica e degna di nota; qualora il cloasma fosse invece stato causato da una combinata ed eccessiva azione dei raggi solari sulla cute, allora possono riscontrarsi segni di irritazione cutanea come arrossamento, dilatazione dei capillari, fastidio e bruciore.

Il cloasma può essere classificato in base all’area anatomica dove si palesa, distinguendo dunque:


  • Melasma delle guance e delle pinne nasali;

  • Melasma del solco naso-labiale (philtrum) e del labbro superiore;

  • Melasma perimandibolare;

  • Melasma centrale (maschera gravidica), quando colpisce la regione frontale, il naso, gli zigomi, le guance e la zona peribuccale.


CAUSE E DIAGNOSI

Come detto, la genesi del cloasma è imputabile per lo più all’azione combinata degli ormoni steroidei prodotti naturalmente nel corso della gravidanza, come gli estrogeni e il progesterone; tuttavia, anche altri fattori possono concorrere, in combinazione con gli ormoni, a determinare il cloasma, eccone i principali:

  • Azione dei raggi ultravioletti del Sole (infatti il cloasma si esacerba maggiormente durante i mesi estivi);

  • Assunzione di farmaci steroidei;

  • Predisposizione genetica individuale.


Il riconoscimento e la diagnosi di cloasma vengono effettuati dal medico di medicina estetica o dal medico dermatologo; il medico si informa prima dei principali dati anamnestici forniti dalla paziente con focus riguardo l’assunzione in concomitanza di particolari farmaci o della frequente esposizione ai raggi solari, per poi procedere all’accurata ispezione (anche con apposita lampada) delle macchie iperpigmentate sul viso.

TRATTAMENTI

I trattamenti maggiormente utilizzati dalla medicina estetica per attenuare la presenza del cloasma, specie nelle sue forme più complete dove prende il nome di maschera gravidica, sono:

  • Dermamelan. Dermamelan è il nome di un protocollo dermatologico assai efficace nel contrasto del cloasma e prevede l’applicazione di una maschera facciale contenente vari agenti depigmentanti, dopo che si è proceduto ad un’accurata pulizia del viso. Inizialmente, il medico applica sulla cute del viso della paziente la maschera con gli agenti depigmentanti (come l’acido cogico, il retinolo e la vitamina C) e, successivamente, sempre dietro stretto controllo del dermatologo, si deve applicare presso il proprio domicilio una speciale crema tutti i giorni, ad intervalli di tempo prestabiliti;

  • Creme schiarenti, che contrastano l’azione di sintesi della melanina da parte dei melanociti, inibendo l’attività enzimatica della tirosinasi;

  • Peeling chimico o fisico, con il quale si leviga e si esfolia lo strato superficiale della cute interessato dall’iperpigmentazione;

  • Laser a luce pulsata, che mira alla distruzione selettiva di porzioni specifiche delle macchie iperpigmentate del cloasma.


RISCHI E COMPLICAZIONI

Gli effetti collaterali più comuni che possono riscontrarsi in seguito ai trattamenti di medicina estetica volti a contrastare il cloasma sono:

  • Arrossamento;

  • Sensazione di fastidio e bruciore;

  • Formazione di raccolte petecchiali;

  • Edema;

  • Recidiva dell’iperpigmentazione.


FONTI:

  • Matteo Basso et al, A cura di. Medicina e chirurgia estetica del corpo. London: Elsevier Health Sciences Italy; 2011.

  • Mauro Picardo, Manuela Carrera. New and Experimental Treatments of Cloasma and Other Hypermelanoses. Dermatologic Clinics. 2007;25(3):353-362.Come trattare il cloasma?


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