DEFINIZIONE
La discromia cutanea indica, in ambito dermatologico, un sovvertimento del normale colorito di una porzione di pelle, in senso iper-cromatico o in senso ipo-cromatico; il colorito fisiologico della cute è assicurato dalla combinazione di diversi ormoni e di vari pigmenti che rendono la pelle omogenea ed uniforme. A causa di vari fattori, tuttavia, determinate porzioni della cute possono andare incontro alla formazione di “macchie”, note come discromie, in cui il colorito appare più scuro o più chiaro rispetto alla cute circostante. La medicina estetica offre, dei trattamenti mirati per consentire l’attenuazione o la rimozione delle discromie cutanee.
COS’È
La discromia cutanea rappresenta un’area della cute o una condizione generalizzata di più zone della cute, in cui il fisiologico colorito cutaneo è mutato, divenendo più scuro o più chiaro, e apparendo nettamente in contrasto con il normale colorito dei tessuti circostanti. Varie cause, sia di natura infettiva che di natura immunitaria, possono portare alla formazione di discromie cutanee, le quali possono attecchire in ogni porzione del corpo, specie sul volto e sugli arti. I soggetti che presentano forti discromie, lamentano un senso di imbarazzo e disagio e, per tale ragione, chiedono l’ausilio della medicina estetica per attenuare l’inestetismo.
Le discromie cutanee possono avvenire anche in seguito al normale processo di invecchiamento cellulare e di senescenza: le cosiddette “macchie senili”. Oppure possono palesarsi in particolari condizioni, come nel caso del cloasma durante la gravidanza.
SINTOMI E CLASSIFICAZIONE
Discromia cutanea è un termine generico che comprende, sotto la sua accezione, una miriade di condizioni dermatologiche anche molto differenti tra loro in base alla natura patologica che le ha determinate; per tale ragione, quando la discromia è stata causata da un agente infettivo (come in alcuni casi di pitiriasi) si possono produrre dei sintomi anche sistemici come febbre e dolore. Quando invece la discromia è causata da un fattore del tutto innocuo o di natura passeggera, essa non reca alcun sintomo particolare: spesso passa anche inosservato fino a quando non diviene visivamente evidente.
Fondamentalmente, le discromie cutanee possono distinguersi in ipercromie quando il colorito dell’inestetismo è più scuro rispetto ai tessuti circostanti, mentre si parla di ipocromia quando invece il colorito appare più chiaro rispetto al normale, come nel caso della vitiligine.
Le discromie cutanee di più frequente riscontro nelle consulenze di medicina estetica possono essere classificate in: