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Ginecomastia: un intervento per donare virilità al torace maschile

Ginecomastia: un intervento per donare virilità al torace maschile


Mer 01/07/2015 | Dott. Daniela Masia

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La ginecomastia è una condizione clinica caratterizzata da un anomalo sviluppo della ghiandola mammaria dell’uomo che conferisce un aspetto pseudo femminile al torace. A seconda che si abbia uno sviluppo esclusivamente ghiandolare o esclusivamente adiposo, si potrà parlare di ginecomastia vera o ginecomastia falsa. Più frequentemente ci si trova di fronte però a casi di ginecomastia mistache si verifica cioè quando l'aumento di volume della mammella è sia ghiandolare che adiposo.



Durante la pubertà lo sviluppo della ghiandola è un processo del tutto fisiologico, ma se quest’ultima non si atrofizza nel tempo, assistiamo ad un aumento volumetrico della stessa e alla necessità quindi di intervenire chirurgicamente. Questa condizione è vissuta con estremo disagio da parte del paziente, tanto che negli ultimi anni la richiesta di correzione chirurgica di questa patologia è notevolmente aumentata.


 


Le cause della ginecomastia possono essere varie: fattori genetici, disturbi ormonali, anomalie cromosomiche, sovrappeso, assunzione di farmaci o anabolizzanti, patologie o disfunzioni dell'apparato endocrino.


A seconda dell'età di insorgenza possiamo distinguere invece varie tipologie di ginecomastia: congenita, neonatale (dovuta all'esposizione agli ormoni materni, regredisce nelle prime settimane di vita), puberale (spesso di lieve entità, tende a regredire nel giro di qualche mese), senile (anch'essa su base ormonale, tipica dei soggetti obesi).


I casi di ginecomastia che trovano indicazione chirurgica sono quindi quelli congeniti o quelli dell'età matura post-puberale, quando, per vari motivi, la mammella aumentata di volume in età puberale non è andata incontro a regressione, persistendo quindi un quadro di ipersviluppo mammario.


 


L'INTERVENTO


 


Il trattamento chirurgico della ginecomastia ha due importanti obiettivi: il ripristino di un aspetto tipicamente maschile del torace e la diagnosi di un’eventuale lesione mammaria sospetta; in quest’ultimo caso, oltre alla rimozione della ghiandola mammaria maschile si procederà con l'esame istologico del reperto operatorio. A tal proposito, un’ecografia delle regioni mammarie e talvolta una mammografia vengono richieste prima dell’intervento al fine di valutare il tipo di ginecomastia e l’eventuale presenza, comunque molto rara, di malattie associate.


 


Non esiste una tecnica univoca per la correzione della ginecomastia. Il tipo di intervento dipende dal quadro clinico del singolo paziente, dal tipo di ginecomastia (vera, falsa o mista) e dalla gravità della stessa.


 


Nelle forme lievi o moderate di ginecomastia adiposa (falsa) potrà essere sufficiente un intervento di lipoaspirazione che porterà alla risoluzione completa del problema. L'intervento in questo caso potrà essere effettuato in regime di day hospital, anche solo in anestesia locale.


Nelle forme di ginecomastia vera o mista invece, la semplice liposuzione non sarà sufficiente per la correzione del problema. Per poter rimuovere l a porzione di tessuto ghiandolare eccedente sarà dunque necessario creare un accesso chirurgico e questo perlopiù viene effettuato attraverso un'incisione emi-periareolare inferiore, cioè lungo la linea di passaggio tra la metà inferiore dell'areola e la cute circostante, in modo tale da rendere la cicatrice finale, col tempo e a seconda della capacità di guarigione del paziente, il meno visibile possibile. Sarà cura del chirurgo effettuare una resezione uniforme e sfumata nelle porzioni più periferiche della ghiandola, al fine di evitare l'antiestetico effetto «a scodella» dovuto ad un'eccessiva rimozione tissutale dei quadranti centrali della mammella. In questo caso l'intervento potrà essere associato ad una liposcultura del tessuto residuo per la ridefinizione del profilo toracico.


In caso di ginecomastie più severe, possono rendersi inevitabili delle cicatrici aggiuntive dovute alla necessità di asportare delle aree cutanee, di spostare il complesso areola-capezzolo (forme molto severe) e di usare dei drenaggi.


 


COSA ASPETTARSI DALL'INTERVENTO


 


Subito dopo l'intervento  per la correzione della ginecomastia, al paziente viene applicata una fascia elasto-compressiva che verrà fatta indossare giorno e notte per un mese. Verrà raccomandato di non fare sforzi con le braccia e di non sollevare pesi per un periodo di circa 2 settimane, al fine di non sollecitare i muscoli pettorali. Le attività sportive potranno essere invece riprese dopo 4 settimane.


L'intervento in generale risulta essere molto gratificante per il paziente, che fin da subito potrà apprezzarne i risultati che portano nella maggior parte dei casi alla risoluzione non solo del problema estetico ma anche del disagio psicologico. Tutto a fronte di esiti cicatriziali minimi che in breve tempo risulteranno essere praticamente impercettibili.




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Masia Daniela

Autore

Chirurgia plastica,Medicina estetica

Roma (RM)

Olbia (OT)


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