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Trattamenti per il ringiovanimento del volto

Trattamenti per il ringiovanimento del volto


Mer 10/06/2015 | Dott. Mirko Manola

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L’invecchiamento cutaneo di viso, collo e décolleté rientra tra le problematiche più diffuse nella popolazione varcata la soglia dei 30/35 anni.


Alla comparsa dei primi segni dell’invecchiamento, quali assottigliamento della cute, pelle disidratata e meno elastica dovuta alla perdita di fibre elastiche, collagene ed acido ialuronico, con conseguente comparsa delle rughe, segue uno spiccato interesse da parte della popolazione, sia maschile che femminile, al mondo della medicina estetica.


Questi inestetismi, talvolta considerati “superficiali”, spiega il dott. Manola, necessitano di cure e attenzioni particolari man mano che si avanza con l’età.


Una non adeguata prevenzione, l’esposizione ad agenti esterni irritanti, lo stile di vita non adeguato, contribuiscono alla progressione dell’invecchiamento cutaneo, fino a giungere ad una condizione di lassità cutanea del viso, collo e décolleté.


La lassità cutanea conferisce al viso un aspetto invecchiato ed una conseguente perdita della definizione dei contorni del volto. Tale cedimento strutturale del tessuto cutaneo, causato dall’azione della gravità e aggravato dal naturale processo di invecchiamento, provoca un danneggiamento non solo del derma ma anche dei tessuti sottostanti. Di conseguenza la cute apparirà indebolita e cadente.


La lassità cutanea, prosegue il dott. Manola, è la condizione che, in maggior misura, allarma i pazienti che si rivolgono al mio studio per conoscere di più sulla loro situazione e sui trattamenti disponibili per rallentare il processo di invecchiamento cutaneo.


I rimedi per la lassità cutanea


La medicina estetica, con procedure sempre meno invasive e senza richiedere il ricorso alla chirurgia, presenta trattamenti sempre più idonei e performanti, capaci di agire sul cedimento dei tessuti.


I trattamenti di medicina estetica quali filler dermici a base di acido ialuronico adatti al ripristino dei volumi persi, fotoringiovanimento per stimolare la produzione di collagene e distendere i tessuti e trattamenti biostimolanti e biorivitalizzati, hanno un grande successo nel trattamento dell’invecchiamento cutaneo ma non agiscono in modo duraturo sulla lassità cutanea e non possono essere adatti per tutti i pazienti.


La scelta del trattamento più adatto, spiega il dott. Manola, deve essere eseguita successivamente ad un’accurata valutazione da parte del medico.


Di recente, al tema della lassità cutanea viene associato un trattamento innovativo, giunto in Italia direttamente dagli USA, in seguito all’approvazione da parte della FDA, che si occupa di regolamentare i prodotti che vengono immessi in commercio, dagli alimenti fino ai farmaci, e che ha come obiettivo primario quello di proteggere e garantire la sicurezza e la salute dei cittadini: parliamo degli ultrasuoni microfocalizzati.


Gli ultrasuoni microfocalizzati


Il trattamento ad ultrasuoni microfocalizzati eco-guidati è il primo lifting non chirurgico con approvazione FDA per il trattamento di viso, collo e décolleté.


Utilizzo questo trattamento da circa un anno, afferma il dott. Manola, ed in base alla mia esperienza, lo considero di grande efficacia: da quando ho adottato questa metodica, infatti, il numero dei lifting chirurgici che effettuo è diminuito in modo considerevole.


Molteplici sono dunque i vantaggi di un trattamento a base di ultrasuoni micro focalizzati: non si deve ricorrere alla sala operatoria, non si necessita l’anestesia ed inoltre i risultati appaiono molto più naturali e duraturi nel tempo.


Questo avviene perché l’azione degli ultrasuoni microfocalizzati sui tessuti profondi permette una denaturazione del collagene pre-esistente con successiva generazione di nuovo collagene, con un processo chiamato neocollagenesi, che nei mesi successivi al trattamento permette un ringiovanimento graduale e naturale del volto.


Succede spesso, infatti, che con il lifting chirurgico si possono ottenere visi troppo giovani su pazienti in età avanzata. Utilizzando gli ultrasuoni microfocalizzati, in pazienti tra i 40 e i 60 anni, si riesce a dare, in un'unica seduta, risultati naturali e adeguati al volto rispetto al resto del corpo.


Un aspetto molto importante che vorrei sottolineare, procede il dott. Manola, è che il trattamento ad ultrasuoni con guida ecografica prevede il rispetto di un protocollo preciso ed approvato FDA. Nel macchinario sono già impostate le opportune indicazioni: se, ad esempio, l’operatore decidesse di diminuire il numero delle linee (o colpi) oppure di non trattate tutte le zone previste dal protocollo, si rischierebbe veramente di perdere l’efficacia del lifting non chirurgico.


In base alla mia esperienza, dopo un primo periodo di prova, e dopo aver capito in modo esatto come eseguire gli standard imposti dal protocollo, da circa 8 mesi sono riuscito a standardizzare il trattamento, anche aumentando il numero di colpi, con risultati eccezionali anche in pazienti più giovani, in età compresa tra i 30 ed i 35 anni, e dunque per trattare in maniera adeguata anche lievi difetti.


Quindi posso dire con certezza, conclude il dott. Manola, che gli ultrasuoni microfocalizzati con sonda ecografica rappresentano un trattamento efficace, sicuramente dipendente dall’operatore. È quindi fondamentale seguire i protocolli, applicare una crema anestetica 30 minuti prima e seguire le indicazioni alla lettera.


Se gli ultrasuoni microfocalizzati vengono utilizzati in modo errato, si rischia di allontanare i pazienti da un trattamento che ha enormi potenzialità , che può evitare la sala operatoria e le fastidiose cicatrici post-operatorie nella zona preauricolare.


Dove effettuare il trattamento con ultrasuoni microfocalizzati


Il trattamento con ultrasuoni microfocalizzati a guida ecografica vengono effettuati esclusivamente nei centri medici autorizzati e certificati, con personale esperto e specializzato nell’utilizzo di questa innovativa tecnologia.

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Manola Mirko

Autore

Chirurgia plastica

Milano (MI)

Roma (RM)


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