In vista di un ritocco, spesso è più facile dire al medico cosa NON si vuole, anziché avere le idee super precise e chiare. Le labbra “effetto papera” rientrano tra gli effetti meno desiderati, e possono scoraggiare chi vuole provare il filler. Eppure, il modo per non ottenere le duck lip c’è.
Labbra a papera, no grazie! Se sei abituata a scorrere su Internet le foto dei filler alle labbra, siamo sicuri che sai di cosa stiamo parlando. Ma una ripetizione senz’altro giova. Si definiscono duck lip quelle labbra proiettate in avanti, come quando si sta per scoccare un bacio o si simula il broncio. L’effetto ricorda, appunto, il becco di una papera ed è evidente soprattutto di profilo. La definizione “bocca a papera” nasce ai tempi dei primi selfie (il primo decennio degli anni 2000), per poi essere applicata alle labbra ritoccate dal filler. Tuttavia, è un risultato che sempre meno donne desiderano, come raccontano i medici estetici. Anzi, una delle richieste principali riguarda proprio quella di evitare le duck lip.
Oggi le donne sono molto informate, e sanno precisamente i risultati che vogliono e di conseguenza quelli che bocciano. Da questo punto di vista, i social aiutano tanto, soprattutto se li si usa con spirito critico, cosa che ho spesso riscontrato nelle pazienti più giovani. Avere la possibilità di sfogliare innumerevoli foto di filler alle labbra permette di acquisire un proprio gusto estetico, che indirizza le pazienti verso la scelta dello “stile” giusto per sé, a cui segue una richiesta ben precisa.
Cosa cercano le donne di oggi? In assoluto la naturalezza! Labbra più piene, più sensuali, più belle, certo, ma non più i “labbroni stile canotto”, per dirla in termini espliciti. Inoltre, hanno paura di non piacersi più dopo il filler labbra o di pentirsene. Attenzione, ciò non vuol dire che temano il giudizio degli altri: le Millennial parlano di filler con le amiche, scambiandosi pareri e consigli, ma la cosa più importante è che sia bello. Prima per sé e poi per gli altri.
Come ottenere un filler labbra naturale? È una questione di tecnica e di prodotto: la prima richiede manualità, gli acidi ialuronici impiegati, invece, devono obbligatoriamente essere di qualità. Dove per qualità si intende alti standard di performance uniti a garanzia di sicurezza (non dimentichiamo che il filler alle labbra, pur essendo un trattamento estetico, è pur sempre medico!). Nella pratica, il filler di acido ialuronico di alta qualità permette alle labbra di compiere i loro movimenti quotidiani, accompagnandoli come se non ci fosse. Deve essere possibile, cioè sorridere, parlare, arrabbiarsi, muovere la bocca, baciare con naturalezza senza effetti strani ecc. «Sembra incredibile, ma non è così scontato».
Oltre al prodotto, è fondamentale la tecnica di iniezione e anche la mano del medico: non a caso si dice che il filler è un trattamento operatore-dipendente. «Per evitare l’effetto a papera è importante iniettare l’acido ialuronico solo sulla mucosa senza mai toccare il prolabio (la parte di pelle sopra al labbro superiore ndr). La tecnica iLips®️ cerca di valorizzare ed esaltare la forma “originaria” delle labbra della paziente, ottenendo un’ eversione del labbro superiore, cioè un leggero sollevamento verso l’alto. Cosa vuol dire? Che le labbra non risultano proiettate in avanti, come appunto accade nelle duck lip, ma mantengono la loro “posizione”, con in più il vantaggio di essere morbide e piene. È un risultato, quello dell’eversione, che si comprende meglio se si guarda la paziente di profilo: le labbra restano le stesse di partenza, ma hanno acquisito più volume con naturalezza».
Al di là del temuto effetto duck lip, una delle tendenze dei filler labbra è inquadrarle all’interno di una valutazione complessiva del viso. Per un risultato naturale ciò che conta è il rispetto delle proporzioni dei lineamenti. «Per esempio, non tutti i visi starebbero bene con labbra troppo voluminose. Così come in molti casi, basta un piccolo ritocco per valorizzare il sorriso».
Per quanto riguarda la durata, è di 6-8 mesi, ma ogni paziente risponde al trattamento in modo molto soggettivo. I fattori in gioco sono tanti: età, abitudini di vita, tempi di assimilazione dell’acido ialuronico da parte dell’organismo, questi ultimi sono individuali.
Chirurgia plastica
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