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Laparocele


Mer 26/10/2022 | Dott. Tania Basile

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DEFINIZIONE

Il laparocele è un'ernia di tipo chirurgico che insorge a livello della parete addominale in seguito ad interventi di chirurgia praticata sull’addome di tipo open. Tale condizione emerge in seguito al fatto che la parete addominale, indebolita dall'operazione chirurgica, esibisce dei punti di minore resistenza attraverso i quali si fa strada l'ernia per protrudere al di fuori della parete. Oltre a costituire un'emergenza di tipo chirurgico, il laparocele rappresenta una vistosa anomalia estetica e pertanto può essere attenuato ricorrendo a un secondo intervento chirurgico.

COS’È

Il laparocele costituisce un' ernia di tipo chirurgico in cui un viscere protrude attraverso punti di minor resistenza della parete addominale, in seguito a interventi chirurgici eseguiti proprio sull’addome con tecnica open.

Quando la parete addominale viene indebolita dall'esecuzione di un intervento chirurgico, è più facile che uno o più visceri, in seguito a spostamenti o altro, si facciano strada tramite questi punti, emergendo sul profilo della parete addominale stessa.

Il laparocele rappresenta un'emergenza chirurgica in quanto può facilmente portare a un’occlusione intestinale e a una strozzatura dell'ernia stessa, la quale conduce a ischemia.

Sul piano estetico il laparocele è ben visibile sulla parete addominale e, per tale ragione, può essere ricollocato in maniera manuale oppure si può procedere direttamente per via chirurgica, eliminando il difetto.

SINTOMI E CLASSIFICAZIONE

Il segno più evidente del laparocele è un vistoso rigonfiamento a livello della parete addominale, attraverso i punti di minor resistenza contrassegnati dalla cicatrice chirurgica.

Dopo aver effettuato sforzi fisici ingenti, tale rigonfiamento è ancora più evidente e al tatto si presenta morbido, a causa della presenza del viscere sottostante.

Generalmente i sintomi più spesso riportati dai pazienti che presentano laparocele consistono in interessamenti del sistema neurovegetativo con nausea, vomito, dolore gravativo all'addome e malessere generale.

La classificazione del laparocele può venire a seconda dei centimetri con cui l'ernia può protrudere attraverso la parete addominale, distinguendo condizioni più lievi da condizioni più severe.

CAUSE E DIAGNOSI

Come detto, il laparocele si manifesta in seguito a operazioni chirurgiche condotte direttamente sulla parete addominale, a causa di punti di sutura applicati in maniera poco salda oppure per delle cicatrici che non si sono formate nella giusta maniera.

Quando il processo di chiusura della cicatrice non avviene nel giusto modo, il laparocele si ernia attraverso i punti di minore resistenza, definiti loci minoris resistentiae, emergendo chiaramente dal profilo dell'addome come una sorta di bozza.

Chiaramente, alcune categorie di persone sono più a rischio di manifestare la condizione in quanto sono anziane oppure hanno sviluppato un'infezione a carico della parete addominale, in corrispondenza della cicatrice chirurgica.

La diagnosi del laparocele può venire eseguita dal chirurgo, il quale ispeziona con cura e palpa la parete addominale, facendo caso al rilievo morbido della bozza erniata. In alcuni casi possono essere richiesti esami strumentali ulteriori che vadano a confermare la diagnosi come la TAC o la RMN.

TERAPIE

Il trattamento risolutivo per il laparocele è di tipo chirurgico e consiste nel chiudere e sigillare completamente i punti più deboli della parete addominale, in maniera tale che i visceri non vadano ad erniarsi ulteriormente.

L'operazione chirurgica prevede di applicare una sorta di stent metallico che contenga l'ernia, e successivamente fissarla alla parete dell’addome, in maniera tale che rimanga salda nella sua posizione naturale.

RISCHI E COMPLICAZIONI

Le maggiori complicazioni che possono emergere in seguito a un intervento di contenimento e correzione del laparocele sono:


  • Sanguinamento;

  • Infezione;

  • Formazione di raccolte petecchiali;

  • Comparsa di una cicatrice chirurgica vistosa;

  • Formazione di cheloidi;

  • Reazione avversa alla sostanza impiegata per l'anestesia.


FONTI:

  • Valerio Cervelli, Benedetto Longo. Chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica. Pisa: Pacini; 2021.

  • Daniel Beauchamp et al. Sabiston,Trattato di chirurgia. Milano: Edra; 2019.

  • Bruno Davide Bordoni, Emiliano Zanier. Milano: Edi-Ermes; 2015.


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