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Cartilagini auricolari


Lun 09/05/2022 | Dott. Tania Basile

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DEFINIZIONE

Le cartilagini auricolari costituiscono quella particolare tipologia di tessuto cartilagineo che entra a far parte del sistema di sostegno del padiglione auricolare, formando l’impalcatura sulla quale gran parte dell’orecchio esterno si poggia. Le cartilagini auricolari, oltre a formare una parte della porzione più distale del condotto uditivo esterno, contribuiscono a sostenere il padiglione, nella regione superiore dell’antelice e nella regione centrale della conca. Può accadere che la conca del padiglione vada incontro a un processo di ipertrofia di cartilagine e cute e che, in combinazione con una ridotta tensione offerta dall’antelice, possa proiettarsi all’esterno, nella classica conformazione delle cosiddette orecchie a sventola. Quest’ultima condizione può essere corretta chirurgicamente mediante otoplastica.

COSA SONO

Le cartilagini auricolari consistono nelle strutture anatomiche cartilaginee dell’orecchio esterno, le quali contribuiscono a mantenere in posizione sia il padiglione che parte del meato acustico esterno. Le cartilagini auricolari, oltre a formare la base strutturale del padiglione, concorrono alla residua funzione motrice dei muscoli del padiglione, che servono a convogliare il suono verso l’interno dell’orecchio. Sulla base di motivazioni genetiche o congenite può accadere che le cartilagini auricolari si sviluppino in maniera eccessiva, andando a formare inestetismi e condizioni che necessitano il trattamento chirurgico.

INTERVENTI CHIRURGICI DELLE CARTILAGINI AURICOLARI

L’intervento di otoplastica è il principale strumento utilizzato per la correzione e la modifica strutturale delle cartilagini auricolari. Non presenta delle controindicazioni particolari, salvo quella di attendere almeno il raggiungimento dei 5-6 anni di età, poiché è a partire da questo punto che in genere il processo di sviluppo delle cartilagini auricolari si è arrestato.

L’otoplastica è dunque consigliata:


  • Ai bambini oltre i 6 anni di età, i quali avvertono il disagio delle orecchie prominenti o di un’eventuale asimmetria delle orecchie;

  • Ai bambini oltre i 6 anni di età, in cui la prominenza è così vistosa che può addirittura interferire con le capacità uditive;

  • Agli adulti che non hanno affrontato l’intervento in età pediatrica o puberale, e avvertono ora il desiderio di sottoporvisi per ragioni estetiche.


PREOPERATORIO

Nella fase preoperatoria, il paziente raggiunge lo studio del chirurgo plastico descrivendogli con cura perché vuole sottoporsi all’intervento e riportandogli le anamnesi fisiologica, patologica prossima e patologica remota, soffermandosi anche sui farmaci che si stanno assumendo in caso di terapie.

Il medico procede dunque all’esame obiettivo meticoloso dell’orecchio esterno del paziente, valutando la fattibilità dell’intervento chirurgico e stimando la percentuale di correzione della prominenza delle orecchie, prendendo in carico anche un’eventuale otoplastica per correggere uno stato di asimmetria delle orecchie stesse; successivamente all’esame obiettivo, il chirurgo plastico illustra accuratamente al paziente le modalità di intervento, i tempi di recupero e i risultati attesi, prescrivendo in concomitanza degli esami ematochimici di routine che possono rivelarsi utili nell’inquadramento generale del paziente.

ESECUZIONE DELL’INTERVENTO

L’intervento di otoplastica per la correzione delle cartilagini auricolari viene svolto in regime ambulatoriale, con l’applicazione di un’anestesia locale, la quale può invece essere totale nel caso in cui si abbia a che fare con pazienti in età pediatrica.

Dopo la disinfezione della cute che riveste il padiglione auricolare, tramite un’incisione posteriore, il chirurgo plastica provvede, tramite diverse tecniche, a rimuovere le cartilagini auricolari in esubero, e quindi a riposizionare in maniera opportuna il padiglione auricolare, in base a quanto si è deciso col paziente in fase pre-operatoria. Si passa dunque a chiudere l’incisione chirurgica con dei punti di sutura e a medicare e bendare la ferita, fasciando in via provvisoria l’orecchio su cui si è intervenuti direttamente al capo.

POST OPERATORIO

La fase post-operatoria dell’otoplastica correttiva delle cartilagini auricolari trascorre in maniera agevole, senza particolari accortezze, se non quella di mantenere in sede bendaggio e medicazione per almeno due giorni, prima di rimuovere del tutto la fasciatura; dopo 48 ore, infatti, si ha il ritorno della piena funzionalità dei padiglioni auricolari e il paziente può effettuare shampoo e doccia normalmente, ponendo solo attenzione a non esercitare attrito sull’orecchio, per evitare una possibile deiscenza chirurgica.

RISCHI E COMPLICAZIONI

Nell’intervento di otoplastica correttiva delle cartilagini auricolari non sono contemplate complicazioni particolari, salvo quella di una possibile sensazione dolorosa che può protrarsi per alcuni giorni, controllabile con l’assunzione di FANS per via orale.

Altre complicazioni che possono verificarsi sono:

  • Sanguinamento;

  • Edema e arrossamento del padiglione auricolare;

  • Formazione di cicatrici resistenti al riassorbimento;

  • Formazione di cheloidi;

  • Infezione;

  • Reazione allergica alla sostanza anestetizzante.


FONTI:

  • Jack Davis. Otoplasty: Aesthetic and Reconstructive Techniques. New York: Springer; 2011.

  • Angela Faga. Chirurgia Plastica: Ricostruttiva Ed Estetica. London: Elsevier Health Sciences Italy; 2013.


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