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Lobo orecchio e chirurgia estetica

Lobo orecchio e chirurgia estetica


Mer 23/06/2021 | Dott. Tania Basile

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Il lobo dell’orecchio è la parte inferiore del padiglione auricolare e si configura come un’appendice molle, di forma variabile e generalmente tondeggiante. Oltre alla cute che lo riveste, il lobo è costituito da tessuto adiposo ed è separato dalle altre parti del padiglione dal solco sopralobulare. Il lobulo è privo di supporto cartilagineo presente, invece, nella parte superiore dell’orecchio. Il lobulo, insieme a trago, elice, conca, condotto uditivo, ed altre parti, forma il complesso dell’orecchio esterno o padiglione auricolare.

Introduzione

L’importanza del lobo dell’orecchio, sia da un punto di vista medico che culturale, è spesso sottovalutata. La principale ragione è data dal fatto che a questa parte del corpo non viene riconosciuta, in genere, alcuna funzione. In realtà, i lobuli dell’orecchio svolgono un importante ruolo per la mediazione del suono oltre che a provvedere all’equilibrio termico del padiglione auricolare. Inoltre, l’afflusso importante di sangue e le terminazioni nervose rendono i lobi sensibili agli stimoli, come avviene nella sfera sessuale o nella variazione degli stati emotivi.

Da un punto di vista culturale, il lobo dell’orecchio è associato a significati di tipo religioso, sessuale e di status. È destinatario delle numerose e variegate pratiche di piercing, nonché mutilazione o altri interventi chiamati a modificarne la forma e la struttura per fini rituali o estetici.

Cosa sono i lobi orecchie?


Il lobo dell’orecchio è un’appendice di tessuto adiposo localizzata nella parte inferiore dell’orecchio esterno. Il tessuto è ricoperto da cute ed ha un’alta concentrazione di terminazioni nervose nonché vascolarizzazione. Per tali ragioni, il lobo è suscettibile a variazioni di tipo termico ed a stimoli esterni. È considerata una zona erogena e gioca un ruolo determinante nella stimolazione sessuale.

Il lobulo, grazie all’afflusso di sangue nell’area, è un importante indicatore degli stati emotivi dell’individuo oltre che un importante strumento di regolazione termica dell’intero padiglione. Il sangue permette al lobulo di mantenere una temperatura costante importante per riscaldare le aree soprastanti carenti di vascolarizzazione e sensibili alle basse temperature.

Quale funzione ha il padiglione auricolare?


Il padiglione auricolare è la parte visibile ed esterna della struttura dell’orecchio e deputato a convogliare le onde sonore all’interno del canale uditivo verso il timpano. Quest’ultimo, è una sottile membrana che separa l’orecchio esterno dalla catena degli ossicini (martello, incudine e staffa) alla quale trasmette i suoni provenienti dall’esterno.

Il padiglione auricolare ha una struttura complessa che ricorda, vagamente, una conchiglia. Oltre al lobo, che rappresenta la parte inferiore e finale, il padiglione è costituito, nella parte esterna, dall’elice, dalla fossa dell’elice e dall’antielice. Nella parte superiore, sono presenti crura e fossa triangolare dell’antielice mentre in prossimità del condotto uditivo sono riconoscibili trago, antitrago e conca. Il trago ha una funzione sia di mediazione dei suoni che di protezione del condotto uditivo.

Come ridurre i lobi delle orecchie?


I lobi delle orecchie sono una delle parti più evidenti del corpo e, da un punto di vista estetico, rivestono un ruolo importante negli individui. Se il lobo delle orecchie è eccessivamente grande, assente, deformato, mutilato o colpito da cheloidi, può rappresentare un disagio psicologico importante tanto da richiedere interventi correttivi di chirurgia plastica.

L’otoplastica è l’intervento chirurgico utilizzato per la correzione del profilo dell’orecchio esterno e si occupa di una vasta serie di inestetismi come l’asimmetria dei padiglioni, le cosiddette “orecchie a sventola”, malformazioni, nonché problemi relativi al profilo del lobo e altre parti dell’orecchio.

Vanno considerati, inoltre, i possibili rischi dell’otoplastica principalmente ascrivibili alle possibili infezioni, alle cicatrici evidenti o cheloidee, l’asimmetria e la possibilità di disturbi cronici che richiedono l’utilizzo di farmaci antibiotici e corticosteroidi.

Lobo dell’orecchio e cheloidi


L’orecchio esterno, in particolare il lobo, è una zona del corpo particolarmente soggetta alla formazione di cheloidi. Le ragioni di questa predisposizione sono da ricercarsi principalmente in fattori genetici nonché nella particolare conformazione del lobo stesso, della sua vascolarizzazione e del tipo di tessuto cutaneo presente. La formazione dei cheloidi è, di norma, conseguenza di una lesione cutanea che cicatrizzando in modo anomalo diventa un cheloide ovvero una crescita eccessiva della cute, dovuta ad un’ iperploriferazione dei fibroblasti, che può assumere anche una forma peduncolata.

I piercing al lobo, nonché qualsiasi altro tipo di lesione nell’area, possono essere causa di cheloidi anche a distanza di tempo e dopo la fine del processo di cicatrizzazione. La prevenzione è il principale strumento per evitare la formazione dei cheloidi il che implica il trattamento delle cicatrici in fase di guarigione. Il trattamento chirurgico è utilizzato nei casi più gravi sebbene non escluda la possibilità di recidive.

 

In collaborazione con Pasquale Ambrosio

 

Fonti:

  • Nicolò Scuderi, Manuale di chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica. Piccin, 2014.

  • Carlo D’Aniello, Manuale di Medicina Estetica, Masterbooks, 2019.

  • Alberto Massirone, Trattato di Medicina Estetica, Piccin Nuova-Libraria, 2010



  • William W. Huang, Christine S. Ahn, Clinical Manual of Dermatology, Springer

  • Tullio Cainelli, Alberto Giannetti, Alfredo Rebora, Manuale di dermatologia medica e chirurgica, McGraw Hill 2017.

  • Rei Ogawa, Total Scar Managment, Springer, 2020.

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