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Auricoplastica


Mar 03/05/2022 | Dott. Tania Basile

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DEFINIZIONE

L’auricoplastica, anche nota come otoplastica, è una procedura di medicina estetica che ha il fine di correggere eventuali asimmetrie, deformità o pelle in esubero, a carico di uno o di entrambi i padiglioni auricolari. L’auricoplastica è un intervento chirurgico che mostra un ottimo margine di sicurezza, è indolore ed è indicato in tutte quelle persone in cui questo inestetismo può comportare una notevole sensazione di disagio e discomfort sociale. Generalmente, la grande parte dei pazienti che si sottopongono all’intervento ottiene il pieno ripristino della funzionalità auricolare già nei giorni immediatamente successivi all’intervento stesso.

COS’È

L’auricoplastica, o otoplastica, è un tipo di intervento di chirurgia estetica che mira a ripristinare la consueta morfologia dei padiglioni auricolari, correggendo deformità o asimmetrie, come le cosiddette “orecchie a sventola”.

Molto spesso, condizioni ipertrofiche che si riscontrano a carico delle piccole strutture cartilaginee che compongono l’orecchio esterno, non sono indice necessario di una patologia in atto ma possono indurre, in molte persone, un accentuato senso di disagio e di imbarazzo durante la vita sociale; infatti, poiché l’ipertrofia di queste cartilagini è in genere visibile dall’esterno e può alterare la normale posizione e conformazione delle orecchie, si ricorre spesso alle tecniche di chirurgia plastica, per ripristinare una forma normale.

INDICAZIONI

L’auricoplastica è un intervento che si mostra particolarmente indicato in quei soggetti che:


  • Presentano tubercoli o escrescenze a carico di un qualsiasi punto dell’orecchio esterno;


 

  • Presentano le cosiddette “orecchie a sventola”, dunque molto sporgenti;


 

  • Presentano asimmetria dei padiglioni auricolari;


 

  • Presentano un orecchio troppo piatto e addotto verso la mastoide dell’osso temporale.


PREOPERATORIO

L’intervento di auricoplastica (o otoplastica) non necessita di particolari indicazioni pre-operatorie se non l’eventuale riferimento ad allergie o idiosincrasie verso l’anestetico utilizzato.

Prima dell’intervento, il medico specializzato in medicina estetica e ricostruttiva deve necessariamente effettuare una visita preliminare al paziente, raccogliendo tutti i dati informativi che ritiene necessari, come l’eventuale assunzione di farmaci per il trattamento di patologie croniche e la possibile presenza in famiglia di condizioni rilevanti ai fini dell’intervento. Dopo la fase anamnestica, il medico procede a un accurato esame obiettivo, visitando il paziente dapprima disteso sul lettino e successivamente seduto; anche ricorrendo a un otoscopio, il medico ispeziona con scrupolo l’intera estensione dell’orecchio esterno, palpando eventuali masse o cisti ipertrofiche.

Dopo aver documentato fotograficamente l’area dell’orecchio esterno che il paziente vorrebbe trattare chirurgicamente, il medico valuta la fattibilità dell’intervento, e dunque procede nell’informare a dovere il paziente circa le tecniche chirurgiche che saranno adottate, sul comportamento da tenere nelle due settimane precedenti l’operazione evitando fumo e alcol e, infine, prescrivendo degli esami di laboratorio per delineare lo stato attuale del paziente.

ESECUZIONE DELL’INTERVENTO

Di norma, l’intervento di auricoplastica non è doloroso in quanto viene praticata al paziente una blanda anestesia locale  o, se necessario, una lieve sedazione generale con una benzodiazepina come il diazepam.

Nel corso dell’intervento, il medico chirurgo innanzitutto opera un’accurata disinfezione della cute di rivestimento del padiglione auricolare con apposita soluzione sterilizzante e, dopo aver somministrato il farmaco ad azione anestetizzante, procede a incidere direttamente la cute del padiglione auricolare (o di entrambi in caso di deformità bilaterali) modellando le sottostanti cartilagini, ottenendo così la forma desiderata e il giusto orientamento del padiglione nello spazio.

POST OPERATORIO

Dopo l’intervento chirurgico, uno o entrambi i padiglioni auricolari vengono fasciati e al paziente vengono prescritti un analgesico in caso di forti dolori secondari all’intervento e un antipiretico (paracetamolo) da assumere nel caso in cui si manifesti febbre.

I dolori e il lieve gonfiore causati dalla procedura chirurgica di norma scompaiono nei giorni subito successivi all’intervento, restituendo all’orecchio esterno la fisiologica funzionalità.

Generalmente, sempre tenendo conto della particolare tecnica adottata e dell’area su cui si va a intervenire chirurgicamente, i tempi di recupero dall’operazione sono abbastanza celeri, con un ritorno alla piena normalità che si attesta in media a due-tre settimane dopo l’intervento.

RISCHI E COMPLICAZIONI

A parte la complicazione molto rara di una setticemia dovuta a un’inaccurata asepsi degli strumenti chirurgici utilizzati, il rischio minimo legato all’intervento è il manifestarsi di un cheloide, una cicatrice antiestetica o difficilmente rimarginabile nella zona in cui si è eseguita l’incisione.

Se la cicatrice si presenta resistente alla rimarginazione, molto spesso si deve ricorrere a un secondo intervento auricoplastico di ricostruzione del padiglione auricolare.

FONTI:

  • Nicolò Scuderi. Manuale di chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica. Padova: Piccin; 2014

  • Valerio Cervelli, Benedetto Longo. Chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica. Pisa: Pacini; 2021.


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