La metodica degli ultrasuoni microfocalizzati, utilizzata nell’ambito della medicina estetica e nella medicina rigenerativa, opera mediante un sistema di trasmissione non invasivo di energia ultrasonica ai tessuti del viso e del corpo, al fine di ottenere la loro contrazione e il conseguente risollevamento.
Quella degli ultrasuoni microfocalizzati è una tecnica molto sofisticata ed unica nel suo genere, poiché grazie all’utilizzo di un’apparecchiatura innovativa - contenente uno schermo ad immagini ultrasoniche - consente all’operatore di ottenere il completo controllo della energia emessa grazie alla precisa individuazione dei piani cutanei cui questa energia terapeutica viene ceduta. Grazie a questo sistema di controllo energetico l’operatore viene quindi messo in grado di guidare con estrema esattezza sia il quantitativo di energia da trasmettere che il giusto piano anatomico su cui depositarla.
Il sistema di controllo mediante immagini ultrasoniche consente, se parliamo ad esempio della faccia, di trattare specificatamente, mediante l’azione degli ultrasuoni microfocalizzati, il sistema muscolare aponeurotico superficiale, denominato SMAS. Questo sistema muscolo-aponeurotico può essere trattato nella sua interezza impiegando diversi trasduttori manuali in grado di far penetrare l’energia a livelli di profondità diversi: nello specifico 1,5 mm, 3 mm e 4,5 mm. Durante questa fase l’operatore è perfettamente in grado di visualizzare in tempo reale lo SMAS e può quindi impiegare i trasduttori manuali più adatti al suo scopo. Trattando questa struttura anatomica l’operatore può quindi verificare, secondo dopo secondo, quanto avviene al paziente durante il trattamento.
E’ infatti fondamentale cedere la giusta quantità di energia termica a questo sistema muscolo-aponeurotico se con gli ultrasuoni microfocalizzati – e quindi attraverso una tecnica non invasiva – si vogliono ottenere risultati visibili e stabili nel tempo, molto simili a quelli si potrebbero ottenere mediante un lifting chirurgico. C’è peraltro da considerare che esistono consistenti differenze anatomiche tra un paziente e l’altro in termini di spessore dei tessuti facciali; ogni paziente costituisce quindi un unicum anatomico.
La visualizzazione ultrasonica delle strutture anatomiche sottocutanee conferisce pertanto all’impiego della metodica ad ultrasuoni microfocalizzati la massima precisione ad oggi possibile, sia nei confronti dei tessuti bersaglio del trattamento che nei confronti dei tessuti più nobili che necessariamente devono essere risparmiati.
L’impiego degli ultrasuoni microfocalizzati mediante il protocollo appena descritto consente di offrire ai pazienti quella che nel mondo anglosassone viene definita una “premium therapy” che, cioè, garantisce loro degli ottimi risultati associati ad una completa soddisfazione per il risultato raggiunto.
Impiegando la visualizzazione ultrasonica, un operatore capace, formato, e ben orientato è in grado di selezionare la opportuna profondità di trattamento, la giusta quantità di energia ed un giusto accoppiamento tra il gel ed i trasduttori manuali. Al contempo la visualizzazione ultrasonica ci mette in grado di erogare gli ultrasuoni microfocalizzati su strutture anatomiche nobili presenti nell’area circostante.
Al termine del trattamento, il tempo necessario per la guarigione completa dell’area trattata e per la realizzazione totale dei risultati ottenuti è di circa 4-6 mesi. Al fine di migliorare il risultato un secondo trattamento della stessa area ad ultrasuoni microfocalizzati dovrà quindi essere auspicabilmente programmato non prima di questo lasso di tempo.
Il lifting non chirurgico mediante gli ultrasuoni microfocalizzati può essere utilizzato per diverse aree del viso e del collo: l’area temporale, quella frontale, il terzio medio della faccia, la sotto-mentoniera e il collo stesso. Ottimi risultati si raggiungono anche nel trattamento degli inestetismi del décolleté e delle braccia.
Chiedi una consulenza gratuita al dott.ssa Elisabetta Di Renzo ⇓ CONTATTA ⇓
Medicina estetica
Roma (RM)