Accesso
Dottori
Piaghe cutanee

Piaghe cutanee


Mar 16/05/2023 | Dott. Tania Basile

Condividi su Facebook Condividi su Twitter

DEFINIZIONE

Le piaghe cutanee, anche note come ulcere cutanee, consistono in lesioni circoscritte della pelle, le quali originano nella maggior parte dei casi in seguito ad alterazioni patologiche dei vasi sanguigni. Le piaghe possono ulcerare fino in profondità o limitarsi agli strati più superficiali dell’epidermide e possono avere varie forme, da tonda a irregolare.

COSA SONO

Le piaghe cutanee sono delle lesioni di varia grandezza della pelle determinate da una ritardata guarigione e in due terzi dei casi si tratta di ulcere di origine vascolare, soprattutto venosa, che colpiscono principalmente gambe e piedi. Non sempre però le cause di questa malattia vengono approfondite e capita che tali piaghe non vengano curate con tempestività.

Le piaghe cutanee possono interessare solo la parte più esterna dell’epidermide o lambire gli strati più profondi della pelle. Le caratteristiche che permettono di distinguere una piaga da altre lesioni della pelle sono da ritrovare nella forma, spesso tondeggiante, e dalla presenza di una parte centrale con dei bordi in rilievo.

Il sintomo predominante di una piaga cutanea è il dolore, che aumenta con la gravità della lesione e con la sua profondità. Altri sintomi sono quelli cardinali dell’infiammazione ovvero edema, arrossamento e sanguinamento. Essi accompagnano il dolore in quasi tutti i casi.

SINTOMI E CLASSIFICAZIONE

I sintomi che sono spesso associati alle piaghe cutanee sono:


  • Dolore, originato dall’esposizione dell’epitelio più profondo e da processi infiammatori;

  • Alterazione della sensibilità cutanea con ipo- o iper-sensibilità;

  • Edema;


Classicamente le piaghe possono essere distinte in piaghe acute oppure piaghe croniche.

Mentre le piaghe acute possono derivare da incidenti stradali o altri tipi di traumi, le ulcere croniche, invece, possono essere:

  • Associate a: piede diabetico e tumori;

  • Patologie vascolari.


Quando le piaghe cutanee si accompagnano a una secrezione di odore spiacevole o molto abbondante, può essere suggestiva di un’infezione o di un’ulcera linfatica.

CAUSE E DIAGNOSI

Le principali cause da ricercarsi nell’origine delle piaghe cutanee sono:

  • Abitudini di vita incorrette come regime dietetico iperlipidico, fumo e mancanza di esercizio fisico;

  • Patologie come malattie immunitarie e sistemiche e neuropatie;

  • Lesioni da decubito;

  • Pregressi interventi chirurgici;

  • Traumi;

  • Ustioni.


Gli esami più utilizzati per porre diagnosi di piaga cutanea sono:

  • Mini doppler acustico, che consente di intercettare una possibile patologia arteriosa;

  • Indice di Winsor, che consiste nella valutazione del rapporto tra il valore della pressione sistolica misurato alla caviglia e quello ottenuto a livello del braccio.


TERAPIE IN MEDICINA ESTETICA

Oltre alle medicazioni che sono frequentemente utilizzate in medicina e in ambito post-chirurgico o di nursing per ripulire le piaghe cutanee, quando le piaghe sono di entità lieve possono essere trattate con la carbossiterapia.

La carbossiterapia, come suggerisce il nome stesso, è una pratica utilizzata nel campo della medicina estetica, basata sulla somministrazione diretta di anidride carbonica nei tessuti, sfruttando la via sottocutanea;.

L’anidride carbonica, una volta penetrata nei tessuti, esplica la sua principale azione vaso dilatante, favorendo un afflusso ematico aumentato e un ripristino della circolazione, nel caso questa fosse deficitaria. L’anidride carbonica agisce anche, inoltre, in seno al tessuto adiposo promuovendo la lipolisi e un’accelerata beta-ossidazione degli acidi grassi incamerati, che vengono mobilizzati invece che venire stoccati, contrastando dunque le adiposità e gli accumuli locali di grasso sottocutaneo.

RISCHI E COMPLICAZIONI

Come si è precedentemente esposto, pazienti con problematiche croniche a carico di cuore, polmoni e reni sono da valutare attentamente per l’idoneità al trattamento, in quanto molto più a rischio di pazienti sani.

Per quanto riguarda invece le complicanze, quelle di più frequente riscontro nelle sedute di carbossiterapia sono:

  • Fastidio e dolore;

  • Sensazione di bruciore;

  • Indolenzimento e intorpidimento cutaneo;

  • Formazione di piccole raccolte petecchiali.


 

FONTI:

  • Carlo D’Aniello, Manuale di Medicina Estetica, Masterbooks, 2019.

  • Alberto Massirone, Trattato di Medicina Estetica, Piccin Nuova-Libraria, 2010


Articoli correlati

Accesso contenuti completi

x