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Cellulite: la combinazione giusta per sconfiggerla

Cellulite: la combinazione giusta per sconfiggerla


Mer 05/11/2014 | Dott. Melania Battistella

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La cellulite, è quella degenerazione infiammatoria del tessuto adiposo sottocutaneo con associata alterazione delle strutture del tessuto connettivo di sostegno, che conferisce alla pelle quell’antiestetico aspetto a buccia d’arancia.


Ma cosa c’è all’origine della cellulite? In realtà alla base c’è un insieme fitto di elementi che provocano una stasi venosa e linfatica del suddetto tessuto. In particolare influiscono la particolare disposizione che le cellule assumono, gli ormoni, la vascolarizzazione e ancora lo stress, una cattiva alimentazione, una vita sedentaria.


Allora da dove partire con la cellulite e come curarla? Innanzitutto prevenendola e quindi adottando un sano stile di vita che comprende:



  • Cibo: mangiare verdura e frutta, bere molta acqua e mantenere sotto controllo il proprio peso forma senza ingrassare o dimagrire troppo rapidamente;

  • Fare sport e attività fisica perché riattiva il circolo e permette l’ossigenazione dei tessuti: sì a camminata sostenuta e ad esercizi come step, squat, affondi e tutti quelli che permettono movimento aerobico di glutei e cosce;

  • No agli allenamenti estremi che comportano la produzione di acido lattico il quale compromette la riattivazione che stiamo cercando;

  • Usare abiti non molto stretti che vanno a bloccare il circolo e favoriscono il ristagno di liquidi;

  • Usare scarpe anatomiche per avere una postura corretta e un corretto appoggio plantare

  • Eliminare fumo e alcool;

  • Non restare troppo fermi nella stessa posizione.


Bisognerà poi lavorare sulla cellulite. Il massaggio endodermico resta utile per il rimodellamento perché stimola i tessuti profondi ed effettua un linfodrenaggio così da cercare di ricompattare la superficie cutanea grazie anche all’effetto di rulli speciali presenti sul manipolo.


A questo vanno associati trattamenti di medicina estetica diversi a seconda del tipo di cellulite che si presenta. Dobbiamo infatti fare una distinzione tra adiposità localizzata ovvero quando il tessuto adiposo aumenta di volume per una iperplasia degli adipociti conservando la tipica lobulazione e la normale vascolarizzazione quindi più facile da trattare o di pannicolopatia edemato-fibro-sclerotica a processi involutivi che vede la scomparsa di questi elementi.


Tra queste tecniche troviamo la mesoterapia, una tecnica che prevede l’iniezione di sostanze lipolitiche o altre ad attività emulsionante e altre che stimoleranno il circolo e cercheranno di ridurre lo stress e quindi la cellulite. Questo metodo può provocare diversi effetti collaterali tra cui infezioni, eruzioni cutanee e irregolarità o gonfiore sulla superficie della pelle.


Abbiamo poi la radiofrequenza che,  generando calore nello strato dermico profondo, attiva la produzione di nuove fibre collagene e migliora visibilmente la qualità della compattezza cutanea. I trattamenti devono essere ripetuti nel tempo perché i risultati non sono permanenti. Gli effetti collaterali sono lievi e vanno da rossori a piccoli edemi.


A nostra disposizione anche la crioterapia attraverso la quale gli adipociti vengono indotti a morire proprio tramite l’applicazione di un manipolo freddo nella zona colpita. Inoltre si riducono l’infiammazione e il gonfiore mentre aumenta il flusso sanguigno per mantenere l'equilibrio termico. Questo elemento, ribadiamo, è importante per permettere lo smaltimento dei prodotti della degradazione adiposa.


Non da ultimo contro la cellulite abbiamo il laser a diodi il cui raggio a infrarossi consente di intervenire sulla permeabilità delle membrane cellulari e sulla densità delle sostanze intracellulari e interstiziali, scaldandole e riattivando il metabolismo locale, agendo quindi sul ristagno dei liquidi, principale causa della cellulite. Il risultato sarà quello di aumenta la tonicità e la densità della pelle.


Da considerare poi la cavitazione, un trattamento ad azione lipoclasica che permette una riduzione della consistenza del grasso e quindi un progressivo rimodellamento del profilo corporeo. Viene introdotta una soluzione nel pannicolo adiposo e poi attraverso il passaggio degli ultrasuoni a bassa frequenza ma alta intensità questi caricano di energia le macromolecole che esplodono creando bolle di vapore. La continua formazione ed esplosione di microbolle funziona come vere e proprie onde d'urto, con energia tale da alterare i tessuti circostanti. Quando avviene nelle vicinanze degli adipociti, quest’energia determina la disgregazione delle pareti adipocitarie liberando gli acidi grassi. Lo smaltimento dei frammenti prodotti avviene poi attraverso processi fisiologici.


Anche l’ elettrolipolisi ha la sua efficacia contro la cellulite. Questa, attraverso un gradiente elettrico applicato attraverso degli aghi al liquido che separa gli adipociti, crea variazioni di concentrazioni ioniche interne che consentono di rompere queste cellule, di smaltire i fluidi in eccesso e con essi anche i prodotti della degradazione del grasso.


 Ricordiamo poi la carbossiterapia, metodo attraverso il quale l’anidride carbonica viene somministrata a livello sottocutaneo e qui stimola la neoformazione di vasi che assicurano un effetto drenante, diminuendo così gonfiori e avvallamenti della pelle e ossigena i tessuti ridonando elasticità alla pelle.


L'adiposità della cellulite può essere anche trattata tecniche chirurgiche di liposuzione che consiste nell'asportazione di parte del tessuto adiposo sottocutaneo attraverso una cannula aspiratrice. La tecnologia oggi ci permette di ottenere risultati maggiori può essere associata o meno a ultrasuoni o laser che rendono più agevolata la dissoluzione del grasso.


Ultima innovazione è proprio la laserlisi, tramite la quale si introduce una cannula sterile sottilissima direttamente nell’ adipe, si fa passare la fibra ottica del laser attraverso la cannula e sotto il suo raggio colpi gli adipociti vengono distrutti. Nel frattempo chiude i vasi, evitando perdite ematiche e stimola la produzione di collagene che ridurrà la flaccidità dei tessuti causata dalla perdita dei volumi. Il liquido, ovvero il grasso liquefatto, che si riversa nel tessuto circostante viene lasciato smaltire dall’organismo.


La scelta di un metodo piuttosto che di un altro dipende dai costi, dai tempi e dalla situazione individuale del paziente.


 

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