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Lentiggini o macchie cutanee?

Lentiggini o macchie cutanee?


Lun 15/05/2023 | Dott. Tania Basile

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Le lentiggini sono macchie cutanee dovute a ipermelanocitosi ovvero una proliferazione eccessiva dei melanociti. Sono molto comuni, soprattutto in soggetti dai capelli rossi e dalla pelle chiara e si presentano come macchie cutanee di colore variabile dal giallo-arancio al marrone. Le lentiggini non sono da confondersi con le efelidi ovvero macule cutanee legate principalmente alla concentrazione di melanina, dove il numero dei melanociti è del tutto normale.

Le lentiggini possono manifestarsi su qualsiasi parte del corpo, comprese le aree a ridosso delle mucose, mentre le efelidi sono presenti, di norma, nelle zone foto-esposte cioè viso, decolté e spalle. Le lentiggini non provocano alcun effetto, disturbo o disfunzione sull’organismo per cui non devono essere considerate come una patologia. Tuttavia possono rappresentare un disagio psicologico.

Introduzione

Con il termine lentiggini comunemente sono ricomprese tutte quelle manifestazioni cutanee che in apparenza le ricordano per forma e colore. Nondimeno, però, le efelidi, le lentiggini, così come altre manifestazioni cutanee, sono molto differenti tra loro sia per natura che per caratterizzazione. Nella cultura popolare vengono associate agli individui con i capelli rossi sebbene, scientificamente, non sia una condizione obbligata.

Le lentiggini non sono percepite negativamente nella società ma possono rappresentare un limite psicologico per gli individui con tali caratteristiche. Si manifestano nella fase di vita pre-puberale, ma difficilmente nei primi anni di vita, aumentando nel corso del tempo e, spesso, schiarendosi con l’avanzare dell’età.

Cosa sono?


Le lentigo simplex, meglio note come lentiggini, sono un’iperplasia benigna dei melanociti che interessa lo strato basale dell’epidermide. In condizioni di normalità, il numero di melanociti per unità di cheratinociti è proporzionale e costante. In presenza di lentiggini, si registra un progressivo aumento dei melanociti che distruggono l’unità epidermo-melanica arrestandosi, successivamente, senza interessare i tessuti circostanti ed evolvere in iperplasia maligna.

Le lentiggini si presentano come macule cutanee di dimensioni variabili e comprese tra 1 e 5 millimetri. Il loro numero tende ad aumentare nel corso degli anni, soprattutto in alcune categorie di soggetti dove la componente genetica gioca un ruolo determinante. Il colore delle macule è variabile dal giallo-arancio al marrone e la loro disposizione può interessare tutte le aree della cute nonché le zone di transizione con le mucose come labbra, genitali e ano.

Cause 


La causa dell’insorgenza  è da indentificarsi, principalmente in fattori genetici. La variante genetica del recettore MC1R della melanocortina è il tratto distintivo comune agli individui con lentiggini. Ciò non esclude che le lentiggini siano causate da importanti fattori ormonali legati agli estrogeni in grado di alterare la sintesi cellulare favorendo una iperproduzione di melanina.

Sul piano fisiologico, queste particolarità genetiche, così come le interferenze ormonali, scatenano una iperproliferazione dei melanociti nello strato basale, rompendo l’equilibrio dell’unità epidermo-melanica. Il rapporto di 1 a 36 tra melanociti e cheratinociti viene alterato causando l’iperpigmentazione cutanea tipica delle lentigo simplex.

Lentiggini e patologie associate


Le lentiggini non sono da considerarsi, in alcun caso, sintomo o effetto di altre patologie di alcun genere. Non comportano alcun rischio per la salute, ciononostante è consigliabile proteggersi dai raggi solari a causa dell’associazione delle lentiggini a fenotipi chiari potenzialmente inclini a sviluppare neoplasie della pelle ed altri disturbi legati all’esposizione ai raggi UV.

Non è da considerarsi valida, l’associazione delle lentiggini a patologie come lo xeroderma pigmentoso, la sindrome di Peutz-Jeghers e pancreatiti, dove le manifestazioni dermatologiche associate seguono dinamiche non ricondicibili alle lentiggini nei processi di genesi che nella distribuzione lungo il corpo.

Lentiggini ed efelidi


Non è inusuale confondere le lentiggini con le efelidi, nonostante le due manifestazioni cutanee sia del tutto differenti e non correlate. Sono da considerarsi entrambe lesioni cutanee ma, nel caso delle efelidi, il numero di melanociti rimane costante rispetto ai cheratinociti. Un’altra importante differenza è rappresentata dal carattere permanente delle lentiggini rispetto a quello temporaneo delle efelidi. Quest’ultime compaiono nelle zone foto-esposte e non si manifestano nelle aree di transizione con le mucose ed in aree non esposte al sole.

Trattamento 


Le lentiggini non sono generalmente trattate ed eliminate poiché non pericolose per la salute. Esistono casi in cui i soggetti con lentiggini avvertano disagio psicologico richiedendo supporto medico al fine di eliminare o contenere l’effetto antiestetico percepito. I rimedi più comuni rientrano nel campo dei mak-up estetici ovvero l’utilizzo di prodotti che riducono visivamente le lentiggini coprendole.

Sul fronte della medicina estetica è possibile fare ricorso a trattamenti laser in grado di uniformare la pigmentazione cutanea, almeno nelle aree del corpo maggiormente visibili. Una tecnica altrettanto valida è la dermoabrasione, o microdermoabrasione, finalizzata alla rimozione dello strato cutaneo più esterno per favore la rigenerazione dei tessuti privi di lentiggini. Meno diffusa è la diatermocoagulazione: un intervento più invasivo rispetto alle altre tecniche e dai risultati estetici non sempre in linea con le aspettative.

 

In collaborazione con Pasquale Ambrosio

Fonti:

  • William W. Huang, Christine S. Ahn, Clinical Manual of Dermatology, Springer

  • Tullio Cainelli, Alberto Giannetti, Alfredo Rebora, Manuale di dermatologia medica e chirurgica, McGraw Hill 2017.



  • Carlo D’Aniello, Manuale di Medicina Estetica, Masterbooks, 2019.

  • Alberto Massirone, Trattato di Medicina Estetica, Piccin Nuova-Libraria, 2010.

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