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La medicina estetica è un fatto di benessere

La medicina estetica è un fatto di benessere


Mer 06/03/2024 | Dott. Daniela Gaetana Caruso

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Filler, tossina botulinica, apparecchiature elettromedicali: i trattamenti medico-estetici non riguardano solo la correzione delle rughe o il volume delle labbra, vanno oltre il cosiddetto “ritocchino”. Spesso quest’ultimo è il punto di partenza di un percorso volto alla cura di sé, tant’è che oggi si parla sempre più di una visione olistica della medicina estetica. Che cosa vuol dire? In principio c’è il benessere, e poi c’è la riscoperta di una nuova immagine di sé, dove spesso un ritrovato bell’aspetto dialoga con una recuperata fiducia in sé stessi e nella vita. Ne parliamo con la dottoressa Daniela Caruso, medico estetico specialista in wellness e nutraceutica.

Quanto la medicina estetica influisce sul benessere delle persone?


Tanto! E non se ne parla mai abbastanza perché spesso si banalizza il tutto a un “rifacimento”, brutta parola ben lontana dall’intento della vera medicina estetica.

Qual è il vero intento della medicina estetica?


È quello appunto di permettere di raggiungere il benessere psicofisico attraverso il miglioramento del proprio aspetto che, in ultima analisi, serve a ottenere una maggiore sicurezza in sé stessi. Non lo dico io, ma lo statuto della medicina estetica, una disciplina (mi piace chiamarla così) fondata nel 1976 dal Prof. Carlo Alberto Bartoletti.

Un esempio concreto di medicina estetica e benessere?


Spesso capita di trattare pazienti che arrivano con gli occhi tristi e l’aria dimessa. Ti confessano che non riescono a guardarsi allo specchio, e poi da lì a poco a poco hanno preso a trascurarsi. Sempre di più. Fino a dimenticarsi chi sono.  A volte il “colpevole” è un reticolo di rughe, altre è un aspetto che sembra invecchiato di colpo. Così succede che basta un intervento mirato per far sì che questi pazienti ritrovino il sorriso. E al controllo successivo tornino con un nuovo look di capelli, abito, stile. E soprattutto con una nuova luce.

Da ricordare


Sembra banale, ma il trattamento di medicina estetica spesso è il punto di partenza di un percorso in cui si desidera ripartire da sé stessi. Non possiamo mai sapere la vera motivazione per cui uno si rivolge al medico estetico. Non sempre si cerca la perfezione a tutti i costi.

Dal medico estetico si va per ringiovanire?


Non sempre, anzi la medicina estetica ormai non ha età, poiché si rivolge anche ai giovanissimi, con le ovvie cautele del caso. Non esiste solo il riempimento delle labbra o la correzione del dorso del naso tramite il rinofiller, ma si pensi alle problematiche giovanili della pelle, come ad esempio l’acne.

Come sta cambiando la medicina estetica?


Si sta evolvendo verso una concezione che guarda al paziente in modo globale. La medicina estetica non va ridotta a delle iniezioni e poco più. La ricerca scientifica va avanti, proponendo dispositivi medici all’avanguardia che hanno la capacità di rigenerare le risorse insite nella pelle, oltre a modellare i volumi del volto. Un esempio è rappresentato da sostanze come l’idrossiapatite di calcio che stimola fortemente la produzione di collagene, il vero segreto di una pelle tonica e compatta, quindi più sana e più bella.

Come far comprendere al paziente che non sono solo “punturine”?


L’informazione fa molto, soprattutto quella veicolata attraverso portali medici dove circolano notizie scientifiche. Questo aiuta le persone a formare un senso critico affinché sappiano discernere il caos che spesso governa i social, dove spesso circolano immagini poco lusinghiere della medicina estetica.

Qual è il ruolo dei social?


Da un lato può essere un punto di informazione. Ma poi diventa una fonte a cui attingere modelli non spesso replicabili nella realtà. E lì subentra il medico che deve saper indirizzare il paziente e nello stesso tempo essere aggiornato su cosa cerca oggi la gente.

E cosa cerca da un trattamento?


Di stare bene. E poi si accorge che da quel piccolo cambiamento ne parte un altro più grande verso l’amore di sé. Insomma, la medicina estetica è come una “chirurgia dell’anima”.

 
In collaborazione con Alessandra Montelli.

 

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