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Analgesici


Mar 26/04/2022 | Dott. Tania Basile

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DEFINIZIONE

Gli analgesici rappresentano un’importante categoria di farmaci e hanno come obiettivo quello di mitigare, attenuare o annullare le sensazioni dolorifiche, producendo sollievo per il paziente che li assume. In medicina e chirurgia estetica, oltre all’impiego come sedativi, gli analgesici sono impiegati tra i farmaci utilizzati nella mesoterapia e nell’elettroporazione.

COSA SONO

I farmaci analgesici non sono considerati come un’univoca categoria di farmaci ma, piuttosto, sono composti da farmaci di classi e composizione chimica diversi, accomunati dal solo fatto di agire sulle sensazioni che causano dolore.

Gli analgesici classici, come il paracetamolo, intervengono in maniera differente rispetto ad altri farmaci analgesici come gli anestetici (che annullano ogni sensazione possibile oltre quella dolorifica) e come gli anticonvulsivanti (che riducono la gravità delle crisi convulsive mitigandone il dolore conseguente).

NOMI ALTERNATIVI

Gli analgesici sono indicati anche con altri termini: nella quotidianità anglosassone questi farmaci sono spesso denominati in maniera evocativa pain-killers, a sottolineare il loro ruolo principale di annullare del tutto il dolore.

Farmaci antalgici e farmaci antidolorifici rappresentano allo stesso modo due sinonimi degli analgesici, mentre la vecchia denominazione farmaci antinocicettivi è ormai caduta in disuso nel linguaggio medico.

STORIA

Poiché il dolore induce sempre l’evocazione di un’esperienza sensoriale assai spiacevole (in accordo con la definizione dell’International Association Study of Pain), l’uomo tenta fin dagli albori di lenire il dolore.

Dalla preistoria, si comincia per istinto ad applicare unguenti, grasso di animali o estratti di erbe sulle ferite, in maniera da ricavare un certo sollievo dal dolore.

I farmaci analgesici oppioidi derivano infatti dall’oppio estratto dal papavero: nell’Antica Cina se ne faceva già un largo utilizzo mentre nella popolazione europea comincia a farsi strada agli inizi dell’800, con le tratte dell’oppio e le guerre dell’oppio.

Poco alla volta, si giungerà infine alla scoperta e alla sintesi di oppioidi sintetici (ossia formati ex novo in laboratorio) che, con continue modifiche, si sono evoluti fino ai moderni farmaci analgesici.

A COSA SERVONO

I farmaci analgesici servono, come si è visto, ad attutire le sensazioni che il dolore può causare all’organismo, includendo come dolore varie cause disparate come un dolore da trauma meccanico, un dolore da ustione, un dolore neuropatico etc.

È importante sottolineare che il dolore, pur rappresentando una sensazione spiacevole, è un campanello d’allarme importante per l’organismo: segnala infatti che qualcosa di anomalo, o un corpo estraneo, sta producendo dei danni a cellule o tessuti.

L’abuso di analgesici appena si percepisce anche un lieve dolore è infatti controindicato in quanto il loro ruolo è di intervenire primariamente in sensazioni dolorifiche di intensità media o alta, soprattutto quando si protraggono per lungo tempo.

INDICAZIONI IN MEDICINA ESTETICA E DERMATOLOGIA

Nella medicina estetica, l’impiego dei farmaci analgesici è multiforme: oltre che nelle operazioni chirurgiche per indurre una sedazione cosciente o incosciente, gli analgesici trovano applicazione nella mesoterapia e nell’elettroporazione.

La mesoterapia è una tecnica che consente l’applicazione intradermica o sottocutanea di minute quantità di antidolorifici in tendini, articolazioni o cute infiammati; questa tecnica viene adoperata spesso dopo interventi estetici sulle smagliature e vecchie cicatrici, per evitare la comparsa di dolore dovuta all’infiammazione,

L’elettroporazione è invece una procedura dermatologica che consente, tramite l’induzione di un piccolo campo elettrico sulla cute, di far aprire per breve tempo i canali tra una cellula e l’altra, al fine di lasciar transitare molecole desiderate, come l’analgesico paracetamolo. Questa procedura viene applicata soprattutto dopo interventi su inestetismi della cute.

PROPRIETÀ

Le proprietà dei farmaci analgesici come il paracetamolo e i FANS (Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei) si estrinsecano nell’annullare l’attività dell’enzima COX, una proteina che viene chiamata in causa durante tutti i tipi di infiammazione, al fine di evitare la formazione di molecole responsabili dell’induzione del dolore.

Mentre quindi il paracetamolo e i FANS si assumono spesso per dolori non molto intensi e che si protraggono per breve tempo, l’altra categoria di farmaci analgesici ossia gli oppioidi, intervengono nell’inibire direttamente le vie anatomiche che conducono il dolore dal midollo spinale al talamo e quindi al cervello.

Gli oppioidi come il tramadolo e l’ossicodone sono infatti più utilizzati in ambito ospedaliero per dolori incoercibili e duraturi.

RISCHI, COMPLICAZIONI ED EFFETTI COLLATERALI

Come si diceva precedentemente,uno dei rischi principali connessi all’assunzione di analgesici consiste nel sottovalutare la causa del dolore, ignorando subito ciò che l’organismo vuole comunicare.

In secondo luogo, oltre ai meccanismi di dipendenza, effetti collaterali derivati dall’assunzione incontrollata o protratta a lungo di farmaci analgesici possono manifestarsi come sedazione, nausea e calo dell’attenzione.

Nei casi più gravi, come nell’intossicazione da paracetamolo, possono aversi sintomi più gravi che possono anche condurre al blocco dell’attività respiratoria ed epatica.

FONTI:


  • Francesco Rossi, Vincenzo Cuomo. Principi di base ed applicazioni terapeutiche. Minerva Medica, 2019.

  • William W. Huang, Christine S. Ahn, Clinical Manual of Dermatology,

  • Tullio Cainelli, Alberto Giannetti, Alfredo Rebora, Manuale di dermatologia medica e chirurgica, McGraw Hill 2017.

  • Carlo D’Aniello, Manuale di Medicina Estetica, Masterbooks, 2019.


 

 

 
Quali sono i farmaci analgesici?


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