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Medicina estetica: il futuro non è cambiamento ma riequilibrio

Medicina estetica: il futuro non è cambiamento ma riequilibrio


Mer 22/07/2015 | Dott. Michele Buratto

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Liftare il volto e distendere le rughe migliorando la qualità della pelle: quale la migliore equazione per la giovinezza”?


In base alla mia esperienza, spiega il dott. Buratto – esperto in medicina estetica - vorrei affermare con certezza che l’ Idrossiapatite di calcio ha realmente cambiato l'approccio al ringiovanimento e alla ristrutturazione volumetrica del viso, e  rispetto ad altri filler ha un effetto non solo di “riempimento” ma anche di “distensione” e “stimolazione” permettendo quindi di intervenire in modo ottimale su alcune linee di invecchiamento e su alcune rughe causate dal trascorrere del tempo e peggiorate dall’esposizione solare  prolungata, dal fumo e dall’ inquinamento. 


L’ idrossiapatite di calcio agisce su due fronti: oltre all’indiscutibile effetto liftante, permette di migliorare la qualità della pelle, in quanto grazie alla sua composizione a microsfere consente di stimolare i fibroblasti, ovvero le cellule deputate alla produzione di collagene ed elastina. È un filler riassorbibile, privo di effetti collaterali.


È un trattamento che garantisce un’ottima durata nel tempo e questo aspetto, anche in termini economici, rappresenta un vantaggio perché non sovraccarica di ansie i pazienti. L’ idrossiapatite di calcio può essere applicate a moltissime zone del volto, spesso difficili da trattare efficacemente con altri materiali iniettabili, come ad esempio il tear trough, la ruga della marionetta, le rughe naso-labiali, la zona sotto oculare.


L’ Idrossiapatite di calcio trova massima indicazione anche in tutte quelle situazioni di sovraesposizione al sole che invecchiano la pelle, segnandola precocemente.  L’effetto è quello di migliorare, anche in tempi brevissimi, la texture.


Il trattamento richiede una trentina di minuti, può essere applicato tutto l’anno e non presenta nessun problema con l’esposizione ai raggi solari.


 


L’ idrossiapatite di calcio è indicata solo per il trattamento del viso o ci sono indicazioni anche per altri distretti corporei? 


Personalmente, prosegue il dott. Buratto, sto ottenendo ottimi risultati nel trattamento del dorso delle mani. Si tratta di una metodica molto duttile che si fonde perfettamente, in modo combinato, anche con altri iniettabili come ad esempio la tossina botulinica e con lo stesso acido Ialuronico. A completamento anche tutto il comparto tecnologico.


Mi riferisco ad esempio alla sinergia che ci può essere con i laser, con la radiofrequenza e con gli ultrasuoni microfocalizzati, naturalmente contemplando le giuste tempistiche ed applicando correttamente i protocolli. Questa sinergia è a vantaggio del paziente quando è necessario intervenire a 360 gradi.


 


Quali i vantaggi di questo trattamento? 


In primo luogo, la non invasività del trattamento, ed effetti collaterali del tutto trascurabili e minimamente significativi. Oggi la domanda primaria del paziente dopo sicurezza ed efficacia di un trattamento è certamente legata al down time, che deve essere il più possibile ridotto per non ostacolare la vita sociale e professionale con tempi di degenza lunghi o di inattività. Un altro aspetto che è utile evidenziare è quello legato all’utilizzo di cannule, che certamente consentono una minore invasività rispetto agli aghi. 


 


La parola chiave oggi è dunque sempre più naturalezza?


Da tempo sono cambiati i parametri in medicina estetica e si parla non tanto di cambiamento ma di “riequilibrio”. Non dobbiamo andare a stravolgere i lineamenti delle persone, ma oggi i nuovi trend puntano a riequilibrare ciò che il tempo ha danneggiato e modificato.


Un’area delicata come il collo, difficile da trattare con minima invasività, o il decolletè ed anche le mani possono trovare ottimi risultati con l’ idrossiapatite di calcio, sempre per l’effetto di distensione e stimolazione proprio del trattamento. 


Un ulteriore aspetto da non sottovalutare, conclude il dott. Buratto, è quello relativo al tema delle controindicazioni dell’ idrossiapatite di calcio, perché ad esempio pazienti affetti da patologie autoimmunitarie, possono essere trattati con idrossiapatite di calcio con rischi ridotti ai minimi termini. 

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