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Gli ultrasuoni microfocalizzati contro la lassità dei tessuti

Gli ultrasuoni microfocalizzati contro la lassità dei tessuti


Mer 02/09/2015 | Dott. Carlo Zappalà

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Oggi, come ricorda il Dott. Zappalà, la medicina estetica dispone di tanti differenti nuovi dispositivi e presidi medici a disposizione delle esigenze di ringiovanimento del volto. In particolare, una delle metodiche più recentemente scoperte, attuata con successo già da un decennio negli Stati Uniti, è quella degli ultrasuoni microfocalizzati, attraverso cui possiamo realizzare un lifting non invasivo stimolando la produzione di nuove fibre di collagene nei tessuti che vengono trattati.


 


“Non amo parlare di trend ma piuttosto di una ricerca orientata verso trattamenti poco invasivi e privi di rischi per la salute del paziente ma con risultati ugualmente efficaci. Una delle problematiche in cui mi sono imbattuto prevalentemente in studio è la lassità del viso, con la conseguente necessità di ricercare delle soluzioni che non fossero artificiose”, afferma il Dott. Zappalà.


 


In questa ricerca, gli ultrasuoni microfocalizzati si pongono come la migliore terapia per trattare gli inestetismi del terzo inferiore del volto ma anche della zona del terzo superiore dell’occhio nonché  del collo e décolleté, andando incontro alle esigenze di moltissime donne comprese tra i 35 e i 50 anni che non vogliono sottoporsi ad un intervento chirurgico.

Per risolvere il problema della lassità dei tessuti esistono presidi base della medicina estetica come la biorivitalizzazione, il peeling, la carbossiterapia, i sistemi di biostimolazione, ecc. Ognuna di queste terapie presenta dei vantaggi ma, sostiene il Dott. Zappalà, implica una manutenzione straordinaria del paziente che condiziona la sua routine dal momento che dovrà ripetere costantemente il trattamento. Da qui è nata l’esigenza di trovare un nuovo presidio totalmente privo di rischi: ancora una volta sono gli ultrasuoni microfocalizzati a dare oggi questo tipo di risposta e a risultare efficaci dal punto di vista terapeutico donando naturalezza al risultato.


 


Il vantaggio degli ultrasuoni microfocalizzati consiste nel fatto che è il paziente a fornire la risposta terapeutica: attraverso nuove collagenesi, stimolate dagli impulsi degli ultrasuoni microfocalizzati, si fornisce un rinnovamento tissutale delle aree del viso ma anche di quelle del corpo interessate dal trattamento. Un ulteriore vantaggio della metodica con ultrasuoni microfocalizzati, continua il Dott. Zappalà, è l’utilizzo di una sonda ecografica che permette di ispezionare lo spessore e la localizzazione dei tessuti che devono essere “colpiti” dagli ultrasuoni microfocalizzati.


 Ciò consente da un lato al paziente di avere un minore disagio durante la fase intra-operatoria e dall’altro al medico estetico di intercettare con estrema precisione le zone dei tessuti da curare.


 




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