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Tossina botulinica: curare, è possibile prevenire?

Tossina botulinica: curare, è possibile prevenire?


Gio 22/06/2023 | Dott. Salvatore Artiano

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Perché curare quando possiamo prevenire con la tossina botulinica? Questa è una domanda che trova largo seguito nel dibattito attuale sulla medicina estetica. Attualmente, quando si fa riferimento alla tossina botulinica, assistiamo al diffondersi di reazioni e informazioni totalmente sbagliate.

La tossina viene infatti normalmente connotata con un’accezione abbastanza negativa, piuttosto che come una terapia per poter vivere meglio. Con questa riflessione vorrei dimostrare, invece, che si tratta di un’associazione sbagliata.

La tossina botulinica trova da sempre largo impiego in medicina estetica. Il suo primo impiego è stato in oculistica: negli anni ’80, è stata utilizzata per la prima volta per il trattamento dello strabismo.

Negli anni ’90, invece, è stata impiegata per il trattamento delle asimmetrie facciali, e in quella occasione si osservarono miglioramenti nelle rughe della regione glabellare.

Valutando questo effetto, si è cominciato a valutare il suo impiego per il trattamento delle rughe e per altre applicazioni nel campo della medicina estetica.

Cos’è la tossina botulinica e quali sono i suoi effetti


La tossina botulinica è un farmaco a base di tossina botulinica di tipo A, sintetizzata e altamente purificata in laboratorio. La sua azione è quella di rilassare e distendere i muscoli perché agisce bloccando il rilascio dell’acetilcolina, neurotrasmettitore che fa contrarre il muscolo. In sua assenza, praticamente in muscolo non si contrae.

Se viene iniettata a livello dei muscoli mimici facciali, l’effetto che si ottiene è l’appiattimento, o comunque la riduzione, delle rughe d'espressione, dando come risultato un volto più rilassato e ringiovanito.
Può essere utilizzata per tutti i tipi di rughe di espressione: le rughe glabellari (il solco che si forma tra le sopracciglia), le rughe frontali e le cosiddette “zampe di gallina” (rughe intorno agli occhi).

Com'è cambiato nel tempo l’utilizzo della tossina botulinica in campo estetico


Spesso si è attribuito un effetto "innaturale" alla tossina botulinica, per cui il volto assumeva un aspetto artificialmente immobilizzato, assolutamente non naturale.

Risultato che non è assolutamente coerente con il trend che sta seguendo la medicina estetica negli ultimi anni, fatto di trattamenti mini invasivi che non stravolgono il profilo del volto, ma al contrario ne esaltano la bellezza naturale.

Per questo motivo attualmente il concetto legato all'utilizzo della tossina botulinica è completamente sovvertito. Al momento i punti chiave in medicina estetica sono benessere, prevenzione e naturalezza dell’effetto, quindi ovviamente anche in medicina estetica i trends e gli standard si sono completamente evoluti.

Mentre prima si cercava un effetto un po' più frizzato e immobilizzato, attualmente si cerca un effetto visibile ma naturale, un effetto ringiovanimento che sembra ottenuto senza alcun trattamento estetico: una vera e propria valorizzazione della bellezza autentica.

Per questo motivo, in passato si tendeva a effettuare il trattamento con la tossina botulinica solo su persone a partire da una certa età in poi, per appianare o attenuare le rughe formatisi per il fisiologico invecchiamento della pelle.

Il mio approccio


Il mio approccio verso la tossina botulinica è invece, allo stato attuale, completamente diverso. Non vedo la tossina botulinica solo come un rimedio, o una “cura” per eliminare le rughe dalle pelli più adulte, ma anche una forma di prevenzione applicabile anche su pelli più giovani, per trattare anche le prime rughe di espressione e prevenire, o comunque ritardare, la comparsa dei segni dell’invecchiamento.

Io tratto quindi anche pazienti più giovani, ai fini di prevenire la formazione delle rughe, perché penso che la prevenzione eviti che ci sia un’alterazione della morfologia del viso, e garantisce inoltre un effetto molto più naturale.

Questo per me è un concetto fondamentale, il primo legato all’impiego della tossina botulinica, che vorrei trasmettere a tutte le mie pazienti e alle persone interessate a questo trattamento.

Un altro concetto importante è invece legato alla “personalizzazione”. Il medico estetico deve essere molto preparato sull’anatomia del volto, ma deve essere dotato anche di un forte senso estetico, perché il trattamento non può essere lo stesso per tutte le morfologie del volto.

Il risultato che si vuole ottenere deve essere naturale, e soprattutto armonico nella complessità del viso della persona.
È quindi importante individuare un trattamento specifico per ogni paziente, non si può assolutamente pensare di “standardizzare” un trattamento, e rendere uguali tutti i tratti e le morfologie.

Per fare questo è necessario cercare in primis di capire bene quali sono le richieste e le aspettative di ogni singolo paziente, e in base a quello individuare in modo differente le zone da trattare, accompagnando il paziente verso un invecchiamento che mi piace definire “gradevole” ed “elegante”.

Per tutti questi motivi mi sento di dire che la prevenzione in medicina estetica, così come in tutti le altre branche della medicina, è ovviamente la miglior cura. Quali sono gli obiettivi? Semplicemente quelli di mantenere un’armonia del viso, benessere e un invecchiamento piacevole e amabile.

Come viene eseguito il trattamento con la tossina botulinica


Il trattamento con tossina botulinica rispetta tutti gli standard della tendenza attuale della medicina estetica: è mini invasivo, non doloroso e può essere eseguito in ambulatorio.

Il medico estetico può chiedere al paziente di contrarre i muscoli mimici facciali, in modo tale da poter stabilire il protocollo migliore e le zone dove effettuare le micro iniezioni, che sono in genere quei punti nei quali i muscoli facciali, contraendosi eccessivamente, possono provocare un aumento o un’accentuazione delle rughe di espressione.

Dopo il trattamento si può tornare immediatamente a svolgere le normali attività, seguendo attentamente le prescrizioni del medico che ha effettuato il trattamento.

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