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Tatuaggio, lobo, labbra, seno: intervento estetico e pentimento

Tatuaggio, lobo, labbra, seno: intervento estetico e pentimento


Mar 08/10/2019 | Dott. Guido Maronati

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Perché la moda è cambiata. Perché cerco lavoro. Perché non mi piace più. Perché sembrava un grande amore, e invece… Per le mille ragioni che spingono a cancellare i segni di scelte superate.


Questo piccolo articolo è dedicato ai “pentiti” di decisioni prese spesso troppo presto, e a chi per mille ragioni si ritrova con decorazioni o alterazioni corporee permanenti nelle quali non si riconosce più, che sono causa di imbarazzo sociale o non si adattano a un nuovo stile di vita. Nel mondo sono milioni, in Italia decine di migliaia le persone a caccia di una soluzione sicura e definitiva per liberarsi delle deformità del lobo causati dall'utilizzo di espansori, tatuaggi, labbra troppo voluminose e seno extra-large.

Deformità acquisite del lobo da uso di espansori o “gauging”


Questa deformità è indotta dall’inserimento volontario di espansori di dimensioni crescenti e produce, una volta rimosso l’espansore, un lobo che avendo perso completamente la sua elasticità fisiologica non potrà più, in maniera autonoma, ritornare alla dimensione e alla forma naturali.


A causa della forza di gravità, la pelle del lobo pende flaccida e vuota ai lati del viso. In questo caso solo la chirurgia è in grado di chiudere l’apertura e di eliminare il tessuto in eccesso, fino a ripristinare nel lobo operato un aspetto normale che non lascia praticamente traccia della deformità precedente.

  • Tipologia dell’intervento: ambulatorio chirurgico, in anestesia locale

  • Durata dell’intervento: in funzione della complessità, dai 15 ai 30 minuti/orecchio

  • Dolore post-operatorio: assente

  • Ripresa delle attività: immediata

  • Sutura: punti non riassorbibili, vengono rimossi dal chirurgo 14 giorni dopo l’intervento

  • Piercing: è possibile riforare i lobi a distanza di 3 mesi dall’intervento

  • Controindicazioni: nessuna

  • Rischi e complicanze: infezione e diastasi della ferita, entrambe rarissime.


Tatuaggi


Secondo la Società Europea di Dermatologia e Venereologia, 120 milioni di persone nel mondo hanno almeno un tatuaggio (adulti 15%, giovani 30%), e il 30% sta seriamente meditando di sbarazzarsene.

La scelta di farsi fare un tatuaggio del quale si finisce per pentirsi sarebbe legata alla cosiddetta ”illusione della fine della storia”, un particolare fenomeno psicologico grazie al quale teenager e adulti di ogni età sono perfettamente consapevoli che i loro gusti e le loro preferenze hanno continuato a cambiare negli anni, e tuttavia pensano che non cambieranno più. Il risultato è la credenza errata che il tatuaggio che tanto li affascina oggi continuerà a piacergli anche in futuro. 


Il laser Q-switched è la soluzione ideale e sicura per la rimozione dei tatuaggi. Questo laser permette infatti di frammentare l’inchiostro dei tattoo riproducendo, in maniera accelerata, lo sbiadimento naturale creato dal tempo e dall’esposizione alla luce solare. Il fascio di luce emesso dal laser cerca il contrasto tra il tono cromatico della pelle e quello del pigmento, pulsando intensamente sulla cute per scomporre l’inchiostro in particelle sufficientemente piccole da venire riassorbite dall’organismo.


I laser Q-switched di nuova generazione hanno lunghezze d’onda multiple che consentono di trattare una gamma ampia di pigmenti. Tuttavia, ogni pigmento ha uno spettro specifico di assorbimento della luce: più marcato è il contrasto tra il tatuaggio e la pelle, migliore sarà il risultato. Tipicamente, il nero e i colori scuri sono i più facili da rimuovere, mentre i verdi e gli inchiostri fluorescenti sono difficili da trattare e richiedono svariate sedute. I gialli, il bianco e il beige sono praticamente ineliminabili (ghosting). Il laser Q-switched Nd:YAG (lunghezza d’onda 532-1064 nm) è adatto a rimuovere i pigmenti rossi (532 nm) e i pigmenti neri e blu (1064 nm).


Prima di iniziare l’applicazione, che avviene in anestesia locale (pomata anestetica), si stabiliscono la quantità di energia (fluenza, espressa in joules/jcm²), la dimensione della zona da trattare e la velocità dell’impulso. 


I fattori che possono influenzare il risultato sono:




  • Il tipo di tatuaggio: più complessi da trattare, dal momento che a ogni pigmento corrisponde una specifica lunghezza d’onda del laser, sono quelli professionali multipigmento; i più semplici sono quelli monocromatici a pigmento scuro (nero o blu), specialmente su una pelle chiara

  • La profondità di iniezione del pigmento

  • La dimensione del tatuaggio

  • Il tempo di permanenza del tatuaggio: più “vecchio” è il tatuaggio, più è facile frammentare i pigmenti colorati

  • Il tipo e la tonalità cromatica della pelle del paziente.


Durante la seduta il fascio laser attraversa la pelle senza causare alcun danno, mirando unicamente all’inchiostro. La crosticina che si forma sulla zona trattata guarisce spontaneamente nell’arco di qualche giorno e raramente si producono alterazioni nella pigmentazione (iper- o ipo-pigmentazione) o esiti cicatriziali.


Nei 30 giorni precedenti il primo trattamento, nei giorni che intervallano le sedute, e nei 30 giorni successivi all’ultimo trattamento, è necessario evitare l’esposizione al sole o l’uso di lampade abbronzanti; dopo ogni trattamento inoltre bisogna utilizzare una crema con fattore di protezione solare (SPF almeno 50) per 30 giorni.


Il processo di rimozione è graduale, e in genere prevede 5-8 sedute distanziate di 3-4 settimane, in funzione dell’estensione del tatuaggio e del numero di pigmenti da rimuovere.



Labbra a "canotto"


Retaggio di un passato da dimenticare, le “bocche a papera” sono definitivamente tramontate. Oggi i ritocchi servono a migliorare la dotazione naturale, a ricostituire i volumi carenti o a correggere forme imperfette o asimmetrie, ma il risultato finale deve sempre essere naturale, con labbra morbide e mobili che rispettino il rapporto corretto tra labbro superiore e inferiore, che è di 1:3.

La correzione si effettua in ambulatorio iniettando la ialuronidasi, l’enzima che dissolve l’acido ialuronico dei filler. Nei casi di sovrariempimento importante sono richieste più sedute per ricostituire progressivamente l’armonia della bocca. Eventuali noduli resistenti alla ialuronidasi possono essere dissolti localmente con infiltrazioni di cortisonici.

In alcuni casi, invece, quando il sovrariempimento è proseguito per anni fino a dilatare irreversibilmente i tessuti, la riduzione chirurgica è l’unica via per ripristinare la normalità.
Purtroppo con le labbra troppo "pompate" non si può scherzare. I filler espandono i tessuti in cui vengono iniettati in eccesso; una bocca per cui oggi basta una siringa di filler tra qualche anno ne richiederà una e mezzo. Alla fine, le labbra possono dilatarsi al punto tale da necessitare della riduzione chirurgica. E lo stesso vale per le guance: troppo filler espande i tessuti e dà il via al ciclo di sovrariempimento e deflazione fino a quando i tessuti si rilassano, e per correggere anni di eccessi bisogna passare alle maniere forti.

Seno extra-large


Il termine corretto per questo intervento chirurgico è “revisione della mastoplastica additiva”. La procedura implica la sostituzione delle protesi in silicone e si effettua nella maggior parte dei casi per modificare la dimensione o la forma delle protesi mammarie. L’obiettivo dell’intervento è il ripristino di un profilo mammario armonioso e femminile, in cui il seno appare perfettamente proporzionato, mobile, morbido e assolutamente naturale.

Il passaggio a protesi di dimensioni più contenute richiede l’aggiunta di un’incisione verticale, posizionata tra il solco sottomammario e l’areola, che consente di rimuovere il tessuto in eccesso riposizionando il complesso areola-capezzolo nella posizione più adeguata. 

L’intervento si esegue in anestesia locale con sedazione e dura circa 2 ore, la dimissione è in giornata. Quasi sempre vengono posizionati dei drenaggi aspirativi, che vengono eliminati dopo 24-48 ore. I punti di sutura vengono rimossi dopo 7-14 giorni.

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Maronati Guido

Autore

Chirurgia plastica,Medicina estetica

Milano (MI)


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