Accesso
Dottori
Medicina estetica? Prevenzione è il must

Medicina estetica? Prevenzione è il must


Mer 05/12/2018 | Dott. Nicola Panizzo

Condividi su Facebook Condividi su Twitter

A cura del dott. Nicola Panizzo – Chirurgo Plastico


 


Il più delle volte il paziente che si rivolge al chirurgo plastico non desidera stravolgere il proprio volto o cambiare eccessivamente espressione e lineamenti, ma semplicemente migliorare il proprio aspetto, apparire meno stanco, più sereno o mascherare i segni del tempo.


La medicina estetica, spiega il dott. Nicola Panizzo Chirurgo Plastico, è diventata a pieno titolo la pratica che più risponde alle nuove esigenze dei pazienti proponendo trattamenti sempre meno invasivi, risultati duraturi, utilizzando materiali “tecnologicamente” sempre più sicuri ed efficaci. 


Nella pratica quotidiana chi fa questo mestiere, sa che ha a disposizione decine di procedure, chirurgiche o ambulatoriali, utili a migliorare l’aspetto di una persona o per correggere eventuali difetti. Ovviamente vanno personalizzate sul singolo paziente.


Sulla carta non dovrebbe essere quindi così difficile soddisfare il desiderio dei pazienti di ottenere il risultato sperato con tempi di recupero se non immediati quantomeno rapidi, senza che si noti troppo, e magari spendendo poco.


Se un ventennio fa le procedure non invasive avevano limiti oggettivi, vista la mancanza quasi assoluta delle biotecnologie, oggi la medicina estetica ha molteplici punti di forza.


Per contro, la versione “moderna” della chirurgia estetica, radicalmente rivisitata rispetto ad un tempo, soffre il confronto con queste procedure che propongono di riprodurre molto fedelmente l’effetto di tecniche complesse quali lifting del volto, rinoplastica, blefaroplastica, potendo addirittura rimodellare il profilo corporeo.


 


Medicina estetica non invasiva per risultati naturali


Il “ritocco della pausa pranzo” non provoca dolore, lascia esiti appena percepibili e comunque mascherabili, e non ha costi eccessivi. Va aggiunto che negli ultimi anni in tal senso c’è anche stato un notevole aumento di popolarità grazie a riscontri su web, social e media. 


Nella mia pratica quotidiana, prosegue il dott. Nicola Panizzo, la cosa che accomuna tutti i trattamenti che propongo è ripristinare un equilibrio per ottenere un risultato estetico naturale, che mascheri le imperfezioni, e che possibilmente segua anche le tendenze del momento. 


Tralasciando gli interventi chirurgici, il paziente che richiede un trattamento di medicina estetica deve entrare nell’ottica di riequilibrare un volto o un corpo che nel corso degli anni ha subito dei cambiamenti. Il processo di invecchiamento avviene in un ampio lasso di tempo e il paziente nota che qualcosa si è modificato solo quando il difetto è diventato molto visibile. 


Da un certo punto di vista questo approccio rientra perfettamente nella definizione stessa della medicina (quella vera), in cui la prevenzione viene prima di tutto e qualsiasi squilibrio (una patologia), ha bisogno di una terapia che nel tempo risulti efficace e ripristini il benessere del paziente.


Anche la chirurgia estetica può essere vista in quest’ottica, ma questa è un’altra storia.


Scusandomi per questo parallelismo, anche con le “punturine” dovremmo procedere in tal senso quando ci viene richiesto di correggere un difetto. 


La paziente che si rivolge allo specialista vuole un risultato subito e noi lo otteniamo già durante i primi trattamenti semplicemente “congelando il difetto”, ma in realtà non abbiamo risolto granché. 


Se devo trattare rughe o imperfezioni dovute all’età, continua il dott. Nicola Panizzo, la paziente deve essere consapevole che i trattamenti estetici richiedono tempo per essere realmente efficaci e dare un effetto naturale o quanto meno armonico, così come servono diverse settimane o mesi per stabilizzare un risultato. Diventa una sorta di terapia, o almeno così la intendo.


 


Non potendo effettuare prevenzione in senso stretto del termine, il trattamento estetico veramente risolutivo deve bloccare i processi di invecchiamento. Solo successivamente si può pensare ad un miglioramento sfruttando tecniche e differenziando i prodotti utilizzati così da essere efficaci e minimamente invasivi. Non va dimenticato che l’effetto secondario dell’ acido ialuronico è quello di nutrire le zone dove viene iniettato. Sfruttando questa caratteristica dell’ acido ialuronico noi in effetti andiamo a riempire un solco (la paziente chiede questo), ma allo stesso tempo rigeneriamo i tessuti, stimolando un rinnovamento cellulare, effetto che risulta evidente nel corso dei mesi successivi. Questa, a mio parere, è prevenzione e questo porta a risultati stabili nel tempo ed esteticamente gradevoli


Lo noto su quelle pazienti che tratto da anni e con regolarità, vedendole ogni 45-60 giorni: il miglioramento si ottiene già dopo qualche settimana ma il vero risultato si vede nei mesi successivi, solo dopo aver innescato i processi rigenerativi. Con questo approccio si riesce a prevenire il ripresentarsi del problema, che alla fine è alla base del risultato a lungo termine, soddisfando le richieste della paziente (il solco sparito). Ecco come secondo me, prosegue il dott. Nicola Panizzo, la medicina estetica è in grado di “ricostruire” un volto, migliorarlo, ringiovanirlo, armonizzarlo. 


Su pazienti giovani, in cui non si può parlare di invecchiamento, questo concetto ha ancora più valore. Modificare un’unità estetica del volto richiede tempo e sensibilità per evitare di stressare le aree trattate con trattamenti “on-off”, sicuramente efficaci ma solo a breve termine, risultando invasivi né più né meno di quanto sarebbe un intervento chirurgico in atri distretti corporei.


Tratti distintivi come le labbra sottili o zigomi poco marcati con il passare degli anni, se trattati classicamente ogni 6 mesi o anche una volta all’anno possono solo che ripresentarsi se non peggiorare.


Un approccio conservativo che preveda sedute ravvicinate con iniezioni di dosaggi più bassi di acido ialuronico, per esempio, conclude il dott. Nicola Panizzo, permette di ottenere un risultato estetico ottimale ma che risulta anche stabile nel tempo perché si esercita anche una sorta di prevenzione in grado di ridurre la probabilità che il difetto si ripresenti.  


Alla paziente matura che oggi viene in visita nel mio studio per correggere i solchi naso – genieni o alla giovane donna che vuole aumentare il volume delle labbra propongo sempre questo approccio, consapevole che per ottenere il risultato che desidera ci vorrà del tempo ma alla fine sarà stabile, equilibrato e naturale, “curando” il difetto come farebbe un medico, come effettivamente dovrebbe essere. 

Vuoi avere maggiori informazioni?
CONTATTA IL MEDICO

Panizzo Nicola

Autore

Chirurgia plastica,Medicina estetica

Udine (UD)

Trieste (TS)


Articoli correlati

Accesso contenuti completi

x