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Lifting non chirurgico per i cedimenti del volto

Lifting non chirurgico per i cedimenti del volto


Mer 27/09/2017 | Dott. Fabio Chemello

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Negli ultimi anni stiamo notando un cambiamento nella tipologia di richieste da parte dei pazienti, che nel tempo sono diventati più esigenti: ce lo spiega il dott. Fabio Chemello – Chirurgo e Medico Estetico con oltre 25 anni di esperienza nel settore.


Sempre più pazienti infatti chiedono un “ri-compattamento” ed un “sollevamento” della pelle del viso, ovvero una correzione 3D dello stesso, senza però dover sottoporsi ad interventi chirurgici invasivi.


Ciò che cerco di spiegare ai miei pazienti, afferma il dott. Chemello, è che l’invecchiamento cutaneo non può essere trattato semplicemente correggendo le rughe del volto mediante filler, biostimolazioni o trattamenti di peeling o di laser:  c’è bisogno di una procedura tridimensionale che vada a ristrutturare il volto sia in superficie che in profondità, così da riportare i tessuti dove si trovavano 5-10 anni prima.


 


Cos’è la correzione 3D del volto?


La correzione 3D del volto non viene effettuata facendo ricorso a sostanze iniettabili come tossina botulinica o acido ialuronico, che restano idonee per il trattamento delle rughe, ma implica il ricorso a trattamenti che diano sostegno alle strutture profonde della pelle, che vanno incontro, negli anni,  ad un progressivo ed inesorabile cedimento.


Con queste tecniche vengono trattate l’arcata sopraccigliare, il terzo medio del volto, le rughe naso-labiali, l’ovale del viso ed il sottomento, il collo.


 


Come si può ottenere un miglioramento per le zone citate?


Il miglioramento, prosegue il dott. Fabio Chemello, si può ottenere mediante il ricorso a molteplici trattamenti, come i fili di biostimolazione, i fili di trazione o di sostegno. Tuttavia, questi ultimi sono trattamenti abbastanza temporanei, perché provocano un sollevamento delle strutture del volto che può durare da 4 a 12 mesi, dopodiché vanno ripetuti.


Recentemente, sono state proposte tecniche di sollevamento dei tessuti del volto un po' più invasive, ma nettamente più efficaci rispetto alle tecniche che utilizzano i fili.


Mi riferisco, continua il dott. Fabio Chemello, in particolare all'utilizzo degli Ultrasuoni Microfocalizzati (HIFU),  dei Laser subdermici (Endolift) e della Radiofrequenza Iniettiva: in particolare quest’ultima risulta essere particolarmente performante.


 


Cos’è la Radiofrequenza Iniettiva


La Radiofrequenza Iniettiva è un trattamento mini-invasivo in quanto avviene attraverso l'utilizzo di una microcannula che viene inserita, successivamente ad una leggera anestesia locale, sotto la pelle determinando il rilascio di una certa quantità di energia-calore che nel tempo determinerà la progressiva “contrazione” del collagene e un potente stimolo alla formazione di nuovissimo neo-collagene con conseguente un recupero della tonicità della pelle.


Questa tecnica può essere utilizzata in molti distretti del volto (ma anche del corpo):


-        Sopracciglio, per aprire lo sguardo


-        Terzo medio del volto, per determinare un recupero del sostegno della parte centrale del volto


-        Terzo inferiore del viso, per un miglioramento dell’ovale


-        Sottomento per la eliminazione del “doppio-mento” ed il tightening (tonificazione) della pelle


La Radiofrequenza Iniettiva viene effettuata con un’apparecchiatura che permette di ottenere, con un'unica seduta, dei risultati veramente impensabili fino a qualche anno fa.


 


Come si effettua la radiofrequenza Iniettiva


La Radiofrequenza Iniettiva viene eseguita in ambulatorio, si procede tracciando delle linee nel volto del paziente che andranno ad identificare le zone di rilassamento e le aree dove decorrono le strutture nervose sottostanti.


Viene, successivamente, effettuata l’anestesia che potrà essere locale o tronculare e, non appena questa ha manifestato i suoi effetti, si procede con l'inserimento della microcannula che viene fatta scorrere sottopelle rilasciando nel contempo una controllata quantità di energia a tutta la zona trattata.


Dopo la seduta, la pelle risulterà leggermente arrossata ed edematosa, ma tornerà alle sue condizioni ottimali nell’arco di 2-3 giorni.


In particolari casi potrebbe verificarsi una leggera ecchimosi, in particolare nell'area del sottomento.


Nei mesi successivi, conclude il dott. Fabio Chemello, nell’area trattata si verificherà una notevole produzione di neo-collagene. Il risultato che si otterrà sarà non solo quello di avere un netto miglioramento della qualità della texture della pelle, che diventerà molto più fresca e giovane, ma soprattutto un chiaro sollevamento della struttura cutanea e sottocutanea del volto.


Affinché il processo di neocollageno-genesi sia ultimato e i risultati della Radiofrequenza Iniettiva visibili, bisognerà attendere dai 2 ai 4 mesi. Sarà sufficiente un’unica seduta che si potrà ripetere non prima di  2-3 anni, quando il naturale processo di invecchiamento cutaneo potrebbe richiedere una nuova seduta.


 

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