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Quando cominciare con le “punturine”?

Quando cominciare con le “punturine”?


Mar 01/03/2016 | Dott. Michela Zazzaron

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Quando incontro una paziente per la prima volta uno dei dati che all’anamnesi non può mancare è l’età anagrafica; ma è un dato che nell’inquadramento clinico perde poi di importanza.

Ritengo infatti che non esista un’età formale alla quale sia opportuno accostarsi alla Medicina Estetica, bensì un’età cutanea e “interiore” che vadano considerate.

Ho pazienti di 25 anni che a causa di una costante espressione corrucciata hanno già una ruga molto profonda tra le soppracciglia che conferisce loro un aspetto sempre imbronciato e teso. Allora perché non consigliare il trattamento principe per minimizzare tale ruga, ovvero la tossina botulinica, ed evitare che la ruga diventi un solco che a distanza di poco tempo diventa davvero difficile da trattare?

Ancora ho pazienti con un grado di fotoinvecchiamento molto avanzato nonostante la giovane età, magari dovuto all’abuso di lettini solari, per cui consiglio un “pronto intervento” a base di biostimolazione ed acido jaluronico per aiutare la cute a ristrutturarsi.

Il punto non è dunque,  a che età iniziare con le “punturine”, bensì come migliorare inestetismi cutanei più o meno marcati ed eseguire un’adeguata prevenzione dell’invecchiamento. E’ una questione, come sempre in Medicina, di indicazioni e di scelte terapeutiche e la Medicina Estetica, a mio avviso, non dovrebbe eccepire.

Il mio consiglio alle donne e agli uomini del nostro tempo è di valutare un serio approccio Medico Estetico per migliorare il proprio aspetto rimanendo fedeli a se stessi, al proprio sentire e alla propria personalità, senza attendere necessariamente che diventino evidenti macchie, rughe, cedimenti e depressioni.

Con un approccio professionale e qualificato infatti ciascuno può migliorare il proprio viso e il proprio corpo, iniziando con qualche trattamento mirato fin dalla giovane età. In tale modo con poche terapie selezionate opportunamente, il paziente più giovane, a fronte di un impegno economico contenuto, viene portato al suo meglio per l’età e le aspettative che ha. Il passo successivo, di mantenimento della freschezza e salute cutanea raggiunte, diventa poi molto più semplice e poco dispendioso. Insomma il vecchio adagio “prevenire è meglio che curare” vale anche per la nostra disciplina.

Ad oggi abbiamo gli strumenti per accompagnare bene lo scorrere del tempo e permettere al paziente di sentirsi in ordine e in pace con il proprio aspetto, avvalendosi di tecniche minivasive e sicure, perché non farlo?

Rimane fondamentale affidarsi ad un Medico Estetico formato e qualificato, di cui il paziente condivida anche l’etica e la filosofia, per evitare l’esagerato ricorso al ritocco e la denaturazione dell’aspetto  di ciascuno, perché l’obiettivo non deve essere arrivare a dimostrate 20 anni in meno, bensì essere al meglio per la propria età e a proprio agio con se stessi.




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