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Skinsaver per l’idratazione profonda della pelle

Skinsaver per l’idratazione profonda della pelle


Gio 24/06/2021 | Dott. Lucio Tunesi |  Medico Certificato Ethigate

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Chiamarlo trattamento di Biostimolazione è riduttivo: il nuovo Skinsaver è molto di più.

Ce lo spiega il Dott. Lucio Tunesi,“padre” del termine Skinsaver e grande sostenitore di questo innovativo prodotto a base di acido ialuronico e glicerolo, in grado di proteggere la pelle da invecchiamento e aggressioni esterne come un vero e proprio scudo.

Dottore lei ha creato il termine Skinsaver per definire una nuova categoria di filler, perché questo termine?


Lo Skinsaver è profondamente diverso da qualsiasi altro filler biostimolante, per struttura ed efficacia. Con questo prodotto si entra definitivamente in una nuova generazione di trattamenti, che forniscono una reale e duratura protezione alla pelle per difendersi sia dall’invecchiamento, ma anche da tutte quelle condizioni che ne minano e alterano l’equilibrio e la normale funzionalità. È un trattamento che è in grado sia di prevenire, ma anche di restituire freschezza e giovinezza, di ripristinare le funzionalità della pelle e riportarla in equilibrio.

La medicina estetica così concepita sembra lanciare un nuovo importante trend, quello dello skinsaving letteralmente “salvare la pelle”


Il punto fondamentale di questa tendenza della medicina estetica è proprio quello di preservare il nostro patrimonio, che dipende in parte dalla genetica (se abbiamo dei genitori che hanno una bella pelle siamo fortunati e avremo probabilmente anche noi una bella pelle), in parte dalle nostre abitudini quotidiane come l’alimentazione, lo stile di vita, il fumo, l’inquinamento, il come ci si espone al sole, l’idratazione… tutti elementi che condizionano profondamente la qualità della nostra pelle e la sua capacità di preservarsi.

Ricordiamoci che la pelle normalmente nasce sana! E una pelle sana è una bella pelle.

È importante, quindi, seguire buone abitudini di vita che aiutino a preservarne la salute ed affidarsi a trattamenti di medicina estetica innovativi che agiscano da veri e propri “salva pelle” per una bellezza naturale, vera e senza filtri.

Si sente sempre parlare dei danni da esposizione al sole, ma mi parlava anche dei danni del fumo in relazione alla pelle. Quali sono le conseguenze?


Quando si parla di fumo in relazione alla pelle, si deve considerare che le sostanze derivanti dalla combustione della sigaretta hanno effetti sul sistema circolatorio, incidendo pesantemente anche sulla qualità della pelle. Il fumo si deposita sul viso ed ha una reazione chimica con il nostro film idrolipidico, quello che protegge la nostra pelle dalle aggressioni esterne.

Il calore stesso della sigaretta incide negativamente sulla qualità dei tessuti e, ancor di più, vi è l’effetto della nicotina che funge da vasospastico, ossia stringe le piccole arterie terminali che nutrono la pelle. Queste piccole arterie vanno a finire nei capillari che portano ossigeno e nutrimento: meno calibro hanno queste piccole arterie, meno nutrimento arriva in superficie. La prima conseguenza negativa è, sicuramente, una diminuzione di ossigenazione nel tessuto.

L’ossigeno, ricordiamoci, è alla base di qualsiasi reazione metabolica positiva nel mantenere il nostro stato di salute.  Questo esempio ci aiuta a comprendere che abitudini di vita ed alimentari sane aiutano a mantenere lo stato di salute della pelle a preservarne il patrimonio. Le conseguenze di cattive abitudini protratte nel tempo possono inizialmente manifestarsi “solamente” in una pelle meno curata, secca e disidratata ma, nel tempo, possono portare ad un problema patologico.

Di cosa ha bisogno la nostra pelle per mantenersi sana e bella nel tempo?


La pelle è uno degli organi del corpo che si ricambia più velocemente ed ha la fisiologica necessità di mantenere questo suo continuo rinnovamento nel tempo.

L’invecchiamento, che è un normale processo fisiologico, è frutto proprio del rallentamento di questo ricambio cellulare, responsabile della comparsa dei primi segni dell’età: la pelle diventa più opaca, meno luminosa, leggermente più stratificata nello strato superficiale (causa del colorito grigiastro).

La biostimolazione ha proprio lo scopo di mantenere nel tempo le caratteristiche di una pelle sana e di migliorare e correggere i primi segni di invecchiamento andando a stimolare profondamente il turnover cellulare.

Si sente parlare di biostimolazione da molto tempo, eppure lo Skinsaver viene definito un prodotto innovativo ed unico. Perché è così diverso dagli altri trattamenti biostimolanti?


Con il termine biostimolazione ci si riferisce genericamente a quei trattamenti medico-estetici non invasivi che nutrono la pelle o inducono una riattivazione dei processi fisiologici che, con l’avanzare dell’età, naturalmente rallentano.

 Inizialmente i biostimolanti erano una sorta di nutrimento, si iniettavano nella pelle sostanze come sali minerali, aminoacidi, vitamina C, biotina, vitamine del gruppo B…

La domanda che ci si poneva era sempre: di che cosa ha bisogno la pelle per essere nutrita? In base alla risposta si dava alla pelle il “cibo” giusto per migliorarne la sua prestazione. Questo possiamo definirlo un primo livello di biostimolazione.

Ci sono poi quei trattamenti a base di acido ialuronico “fluido”, ossia non cross-linkato. Questo è un secondo livello di biostimolazione, dove si inietta un acido ialuronico libero che permane per circa 15 giorni, idratando la pelle e stimolando leggermente i fibroblasti a produrre elastina e collagene.

C’è oggi un terzo livello di biostimolazione, più sofisticato ed efficace: lo Skinsaver.

Quindi quella dello Skinsaver è una sorta di “Biostimolazione 3.0”. Quando ha scoperto il prodotto e si è reso conto della sua unicità?


L’acido ialuronico contenuto nello Skinsaver è uno dei pochi che ha degli studi ben chiari dal punto di vista reologico ma soprattutto istologico. Questi test consentono di verificare come il materiale si deposita all’interno del tessuto vivente e, ancora più importante, si riesce a capire come ciò che si inietta interagisce con il tessuto nell’arco di qualche giorno.

Quando, qualche anno fa, l’azienda che lo produce ha presentato per la prima volta lo Skinsaver, l’ha definito semplicemente “trattamento biostimolante”, ma proprio grazie a questi studi approfonditi si è compreso che le sue funzioni andavano ben oltre ciò che finora si era utilizzato.

Dottore potrebbe spiegarci, in parole semplici, cosa hanno evidenziato questi studi e perché l’hanno colpita?


Quando si inietta del materiale estraneo all’organismo, anche se perfettamente biocompatibile, questo deve farsi spazio “spostando” ciò che gli sta attorno; usando un’immagine facilmente comprensibile, possiamo pensare ad una persona che entra in una coda e deve, appunto, farsi spazio tra la gente. Questa iniezione di materiale crea una micro compressione sul tessuto circostante ed uno spostamento del tessuto stesso in favore della sostanza iniettata. Lo spostamento generato crea delle piccole tensioni ed una iniziale fase infiammatoria.

Gli esami istologici hanno invece evidenziato come, il tessuto sottoposto ad iniezioni con l’acido ialuronico utilizzato nello Skinsaver, non abbia risposta infiammatoria tissutale. Lo studio istologico è stato per me molto importante per decidere di scegliere questo tipo di acido ialuronico; la sua coesività gli consente di espandersi nel tessuto senza danneggiarlo; si viene a formare un insieme, istologicamente visibile, di tessuto e acido ialuronico, senza pressione o infiammazione.

Quando ho visto che questo tipo di acido ialuronico cross-linkato veniva utilizzato nello Skinsaver come trattamento biostimolante assieme al glicerolo, un alcool altamente idratante e che funge da conservante dell’acido ialuronico, ho capito che ci trovavamo di fronte ad un prodotto completamente diverso rispetto agli altri biostimolanti.

Quindi non solo acido ialuronico, ma un mix di acido ialuronico e glicerolo. Qual è l’effetto di questa sinergia?


Lo skinsaver è un concetto nuovo anche in virtù di questo mix. Si utilizza un acido ialuronico che, grazie alle sue caratteristiche e la sua coesività, si distribuisce nel tessuto e vi permane a lungo formando un intreccio acido ialuronico/tessuto.

In questo modo l’azione biostimolante sui fibroblasti e sui cheratinociti permane nel tempo e non si esaurisce nel giro di pochi giorni. L’azione combinata di questo particolare acido ialuronico cross-linkato con il glicerolo ad alta concentrazione, rendono lo Skinsaver un prodotto completamente diverso da qualsiasi altro biostimolante.

Siamo di fronte ad una nuova classe di prodotti che ho voluto chiamare “Skinsaver” proprio perché sono dei veri e proprio scudi per la pelle, con un’azione più completa, complessa, non infiammatoria e duratura nel tempo rispetto a ciò che finora si era utilizzato.

Come uno screen-saver aiuta ad evitare l’usura di un monitor, la parte più esposta di un di un device tecnologico, così lo skin-saver ci aiuta a proteggere la nostra pelle da invecchiamento e aggressioni esterne. Da qui la grandissima efficacia di questo tipo di prodotto, per ora unico sul mercato.

È un trattamento rivolto a tutti o è più indicato per alcune fasce d’età?


Lo Skinsaver è prezioso sia per le giovanissime, per prevenire l’ invecchiamento cutaneo e mantenere la pelle sana nel tempo, sia per chi mostra i primi segni d’invecchiamento, per migliorare visibilmente l’aspetto estetico, la qualità e la struttura della pelle.

In base ad età e grado di photoaging, si studieranno diversi protocolli. Un paziente di 25 anni che vuole mantenere la freschezza delle pelle e valorizzarne luminosità e idratazione, farà un trattamento molto soft, poiché l’integrazione da fare è poca.

Con il trattamento Skinsaver una pelle giovane otterrà una maggiore uniformità, un maggiore equilibrio, potrà attenuare eventuali rossori ed avrà fatto un’ottima prevenzione.

Un donna di 40/45 anni, magari all’inizio del processo menopausale, ha invece una pelle che comincia a modificarsi più profondamente e, di conseguenza, avrà bisogno di un trattamento più intenso, di un aiuto in più che faccia apparire la pelle sana, fresca e riposata.

Nello specifico il trattamento Skinsaver risulta prezioso per:

  • Migliorare e mantiene le buone qualità di una pelle sana

  • Aumentare profondamente l’idratazione della pelle

  • Ridefinire la texture, dare luminosità e turgore

  • Levigare la pelle e combattere i primi segni del tempo

  • Ridurre i rossori e riequilibrare la pelle

  • Riempire depressioni lievi da cicatrici acneiche.


Dal punto di vista pratico come si svolge un trattamento Skinsaver e quanto dura la singola seduta?


Parte fondamentale della biostimolazione con lo Skinsaver è la mappatura. Con la mappatura si vanno a scegliere le zone da trattare in base alle caratteristiche del viso del paziente e le si vanno ad evidenziare con dei piccoli punti. Dopo aver effettuato la mappatura si procede con delle micro iniezioni molto superficiali sui punti scelti. Alla fine del trattamento può esserci un lievissimo rossore che scompare generalmente in pochi minuti: il paziente può tornare immediatamente alle sue attività.

Il trattamento dura all’incirca 40 minuti.

Ci sono dei protocolli standard da seguire o per ogni paziente viene definito un protocollo diverso? Quante sedute sono necessarie?


Il protocollo è da valutare sul singolo paziente in base al suo grado di photoaging e cronoaging.

Abbiamo la possibilità, per ciascun paziente, di personalizzare la terapia e, di conseguenza, aiutarlo a seguire un proprio programma modificando il trattamento in base alla risposta della pelle. Tra un trattamento e l’altro possiamo, per esempio, decidere di lavorare più o meno in profondità valutando man mano i miglioramenti ottenuti.

Generalmente è molto efficace improntare il trattamento su dosi ripetute di acido ialuronico per dare una forte spinta iniziale. Si programmano le prime 3 sedute a distanza di 1 mese circa l’una dall’altra, per poi proseguire con una seduta di mantenimento ogni 3/4 mesi. Questo è possibile proprio grazie alla capacita dello Skinsaver di permanere nel tessuto nel tempo, garantendo una costante azione biostimolante.

Quello che si cerca di fare oggi, se si fa una buona medicina estetica, è di creare un percorso, un cammino che consente di portare il paziente, nel corso degli anni, a rimediare, in parte, al processo di invecchiamento.

 

In collaborazione con Laura Boccucci.


 

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Tunesi Lucio

Autore

Medicina estetica

Dott. Lucio Tunesi

Medico Certificato Ethigate

Milano (MI)


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