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Peli superflui, scegli tra laser e luce pulsata

Peli superflui, scegli tra laser e luce pulsata


Ven 24/10/2014 | Dott. Melania Battistella

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La rimozione dei peli è una pratica largamente utilizzata sia in ambito femminile che maschile.


Tranne in alcune zone circoscritte, la pelle del nostro corpo ne è interamente ricoperta e la loro funzione primitiva è quella di proteggere la cute dalle aggressioni esterne. Rappresentano però per molti una fastidiosa incombenza, sia per motivi estetici sia quando presenti con maggior densità come nell’ipertricosi o a causa di patologie come l’irsutismo.


In nostro aiuto per la loro rimozione esistono tecnologie che vanno sempre più raffinandosi come il laser e la luce pulsata. Queste sono riconosciute come metodiche di epilazione in quanto non li rimuovono meccanicamente dalla pelle ma interagiscono con il follicolo pilifero, lo distruggono alla radice e assicurano un effetto lunga durata.


Come agiscono?                


Anzitutto i peli sono costituiti da una radice, inserita nel follicolo pilo-sebaceo, e da un fusto, che rappresenta la parte visibile, che cresce con una determinata velocità e il loro ciclo vitale consta di tre fasi: anagen, catagen e telogen; la fase in cui è sensibile e vulnerabile al trattamento è l’anagen.


Entrambe le metodiche emettono dei fasci luminosi con caratteristiche ovviamente diverse e hanno come target la melanina (il pigmento cutaneo) che assorbe la luce emessa dall’apparecchiatura elettronica; quest’ultima si scalda a tal punto da creare uno shock termico nel bulbo la cui struttura si denatura.


L'obiettivo dell’ epilazione è anche quello di veicolare il calore alla matrice posta alla base del follicolo. Essa infatti è responsabile della sua continua ricrescita ma, se si riscalda oltre una precisa soglia termica, essa si disattiva per molto tempo.


Per ottenere una depilazione ottimale, vale a dire dell’ 80% circa, sono sempre necessarie varie sedute per colpire sempre più bulbi, o meglio quelli che erano in fase di quiescenza nei trattamenti precendenti.


Quale scegliere tra le due tecniche?


In assoluto non è possibile stabilire a priori se sia meglio il laser o la luce pulsata ma bisogna effettuare una valutazione del fototipo della persona, della tipologia delle unità pilifere da trattare e della grandezza dell’area. Elemento indiscutibile è poi il corretto settaggio della strumentazione essendo le macchine tutte diverse.


Per peli profondi, robusti e scuri il laser è molto efficace come lo è la luce pulsata per quelli di piccole dimensioni e per quelli chiari (poveri di melanina e per questo più resistenti).


Il candidato ideale sarebbe quello con maggior contrasto colore della pelle/ colore del pelo, quest’ultimo lungo almeno 2-3 mm, con fototipo chiaro, che abbia un buon assetto ormonale, e che non presenti macchie cutanee.


Ora i tempi di esecuzione, che dipendono dall’ampiezza dell’area da trattare, dalla frequenza dell’impulso e dalla sua larghezza, con il primo saranno sicuramente maggiori dato che il laser lavora sul singolo bulbo mentre la seconda colpisce una zona più ampia.


Il rischio di bruciature con i nuovi sistemi di raffreddamento è davvero molto basso qualunque scelta si faccia.


Ambedue comportano un leggero fastidio che può essere evitato con l’utilizzo di creme anestetizzanti prima del trattamento.


Parlando di costi, quelli per il laser sono sicuramente superiori.


Per quanto riguarda gli effetti collaterali, il laser può comportare comparsa di eritema (destinato a sparire in pochi giorni), macchie ipo o iper pigmentate (risultato del danneggiamento della melanina soprattutto se il trattamento è stato effettuato sulla pelle abbronzata) e infezioni a seguito di lesioni cutanee o vesciche (a volte causate da un trattamento laser troppo energico o poco professionale). Per evitare il rischio di iperpigmentazione cutanea meglio non avere un’esposizione solareravvicinata prima e dopo le sedute. Meno importanti sono quelle dovute invece a luce pulsata.


I laser maggiormente impiegati sono quello a diodi, utilizzabili anche su pelli più scure, l’Nd-YAG adatto a tutti i tipi di pelle e l’ alessandrite.


Di certo c’è che la luce pulsata, pur essendo successiva al laser come introduzione, è in qualche modo una sua evoluzione, e se praticata da professionisti medici e macchinari all’avanguardia soddisfa i risultati garantiti.


Sul mercato abbiamo oggi a disposizione anche un nuovo sistema multi impulso frazionato che va ad integrarsi con la tecnologia della luce pulsata, che all’interno di uno stesso impulso intercala micropause per consentire alla pelle di raffreddarsi e non danneggiare i tessuti circostanti e ciò permette di utilizzare protocolli per trattare vari tipi di pelle con efficacia e diminuendo ancor di più il rischio per i tessuti.


Si sconsiglia l’avvalersi di queste tecnologie a donne incinte, a pazienti con disordini ormonali o con immunodeficienze, alle persone in terapia anticoagulanti o che assumono retinoidi, quelli con infezioni virali in atto o che in passato hanno avuto reazioni di foto sensitività.


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