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Il caso di Giovanna S: i danni di ripetute sclerosanti agli arti inferiori

Il caso di Giovanna S: i danni di ripetute sclerosanti agli arti inferiori


Mer 10/02/2016 | Dott. Maurizio Calizza

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La sig.ra Giovanna S. si presenta nel mio studio per un problema agli  arti inferiori, quali capillari e macchie cutanee sulle gambe.


Mi riferì che da qualche anno, per eliminare degli inestetismi sugli arti inferiori causati da telangectasie (capillari) si era recata da un 


angiologo, il quale le ha praticato delle sedute di sclerosanti. Passato  un breve periodo in cui pareva che il problema fosse stato risolto, al 


ritorno dalle vacanze la situazione era di nuovo identica allo stato precedente.  


Tornata dal medico, questi le ha consigliato un terapia orale per  aiutare il sistema vascolare per un periodo di tre mesi. Terminata la terapia, la Sig.ra si è recata nuovamente

dallo specialista, che le ha nuovamente praticato delle sclerosanti. Questa storia si è ripetuta  per altri quattro anni, nel corso dei quali la Sig.ra ha cambiato anche

lo specialista stesso.



Dopo aver visitato attentamente la Sig.ra, ho potuto constatare che la situazione di capillare e macchie era probabilmente più grave rispetto allo stato iniziale, cosa che mi fu

confermata tra l'altro  dalla medesima, in quanto oltre ad un insieme di agglomerati di capillari simili ad ematomi si notavano zone in cui si erano create delle macchie.


Trovandoci già a metà ottobre, ho deciso quindi di programmare una strategia che mi permettesse di migliorare costantemente la situazione, avvertendo al contempo la 


Sig.ra che per motivi di tempo avremmo terminato il trattamento laser l'anno successivo.



Per prima cosa ho prescritto una terapia orale fitoterapica per quattro mesi consecutivi ,ed ho iniziato un trattamento laser specifico diviso  in tre sedute a distanza di quindici

giorni l'una dall'altra per asportare le macchie e gli agglomerati di capillari. Dopo ogni seduta ho consigliato l'uso della pasta di fissan da applicare mattina e sera per 


una settimana per accelerare i tempi di guarigione.


Dopo tre mesi la situazione era notevolmente migliorata: le macchie  erano sparite e così pure gli agglomerati di capillari.


 


Purtroppo, trovandoci già nel mese di marzo, ho consigliato di attendere  il mese di ottobre per poter continuare il trattamento laser con successivi miglioramenti.


Dopo l’estate, la Sig.ra Giovanna è tornata - questa volta raggiante - per  completare il trattamento laser. Le ho praticato due sedute di Laser a distanza di quindici  giorni

l’una dall'altra, e le ho dato appuntamento due mesi dopo per  rifinire i punti più ostici con un’ultima seduta di trattamento laser. Ci siamo rivisti tre mesi dopo e abbiamo

constatato che finalmente le  macchie, gli agglomerati di capillari ed i capillari semplici erano diventanti soltanto un brutto e lontano ricordo.


 


Al termine dell'estate ho rivisitato la Sig.ra Giovanna per verificare la tenuta del  trattamento laser e, dopo avergli consigliato una terapia orale da fare due 


mesi sì e tre no assieme all'uso delle calze contenitive durante l’inverno, le  ho dato appuntamento per l'anno dopo allo scopo di monitorare la situazione e tenere sotto

controllo i progressi della terapia effettuata.




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