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Rimuovere il tatuaggio in medicina estetica: opzioni, risultati e cosa aspettarsi

Rimuovere il tatuaggio in medicina estetica: opzioni, risultati e cosa aspettarsi


Mar 07/11/2023 | Dott. Maurizio Cursano

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Nel mondo in continua evoluzione della medicina estetica, la rimozione dei tatuaggi è emersa come una pratica in rapida crescita. I tatuaggi oggi possono essere cancellati in modo sicuro ed efficace, grazie a tecniche all'avanguardia che stanno trasformando la percezione della bellezza e dell'estetica personale.

I tatuaggi sono delle decorazioni permanenti sulla pelle, realizzate attraverso l'iniezione di pigmenti colorati tramite microaghi. Questi pigmenti penetrano al di sotto dello strato superficiale dell'epidermide, dove le cellule non subiscono un costante ricambio, conferendo al tatuaggio la sua caratteristica di permanenza.

Anche se permanenti, nel corso del tempo è possibile che ci si distacchi dall'immagine originale e si desideri rimuovere il tatuaggio. Inoltre, potrebbe accadere che il tatuaggio sbiadisca o si danneggi, e anziché ripristinarlo con ritocchi, si preferisca eliminarlo completamente.

Come rimuovere un tatuaggio?


Un tatuaggio si può rimuovere in due modi. In maniera chirurgica e in maniera non chirurgica. La soluzione chirurgica è sicuramente da sconsigliare a causa degli esiti cicatriziali permanenti e per gli effetti collaterali che l’opzione stessa comporta. La soluzione non chirurgica rappresenta attualmente il Gold Standard per quanto   concerne la rimozione di tatuaggi di piccole medie e di grandi dimensioni, mono e   policromatici.

La scelta del metodo di rimozione del tatuaggio dipende da diversi fattori, tra cui le dimensioni e i colori del tatuaggio, la profondità del pigmento, il tipo di pelle del paziente e le preferenze personali. È fondamentale consultare un professionista della medicina estetica o un dermatologo qualificato per determinare il metodo più adatto al proprio caso e ottenere una consulenza completa prima di procedere alla rimozione del tatuaggio.

Chi può rimuovere i tatuaggi?


La rimozione di un tatuaggio è di competenza medica e altamente specialistica.

Di conseguenza un tatuaggio deve essere rimosso esclusivamente da un medico chirurgo con competenze specifiche in laser terapia e laser chirurgia.

Come rimane la pelle dopo la rimozione di un tatuaggio?


La cute dopo il trattamento di laser terapia può evidenziare un eritema associato ad un modesto edema del distretto anatomico trattato.

La cute, se opportunamente sottoposta a protocolli terapeutici ambulatoriali e domiciliari, non subisce alcun danno permanente sia dal punto di vista macroscopico che microscopico. A seconda delle indicazioni, il medico specialista esegue opportunamente in anestesia topica o in anestesia locale procedure terapeutiche sinergiche che prevedono l’uso di gas medicali (Carbossiterapia e /o Ozono terapia) o Biorivitalizzazione distrettuale a base di acido ialuronico a basso peso molecolare o collagene di tipo III favorendo la fase di cicatrizzazione post trattamento.

Cosa fare dopo la rimozione del tatuaggio?


Dopo la rimozione di un tatuaggio si deve seguire una terapia domiciliare e un adeguato protocollo terapeutico in maniera scrupolosa. È inoltre opportuno idratare la cute con una crema lenitiva liposomiale e riepitelizzante e soprattutto non esporsi al sole e foto-proteggersi.

Quanti anni ci vogliono per la rimozione di un tatuaggio?


La rimozione completa di un tatuaggio tramite Laser dipende della tipologia, dall’estensione, tipo di pigmento, distretto anatomico e caratteristiche della pelle (in base alla mia casistica personale anche dall’età anagrafica del soggetto in quanto più giovane è il paziente tanto più sarà veloce la capacità di smaltimento e cicatrizzazione efficace). Pertanto il percorso terapeutico prevede un numero di sessioni di circa 8/15 sedute intervallate l’una dall’altra da 4/5 settimane di pausa. Questo intervallo temporale è importante e deve essere assolutamente rispettato poiché effettuare sedute più frequentemente aumenta semplicemente il rischio di effetti indesiderati e non favorisce né l'assorbimento dell’inchiostro né tantomeno l’eliminazione del pigmento. In ogni sessione della durata di massimo 10/30 minuti alcune ma non tutte le particelle di pigmento sono frammentate ed eliminate dall’organismo nel corso delle settimane successive. Il risultato è che il tatuaggio inesorabilmente sbiadisce nel corso del periodo di tempo successivo alla sessione. Dopo la rimozione è consigliabile non esporsi al sole, non compiere sforzi muscolari particolarmente intensi, idratare e soprattutto foto-proteggere più volte al giorno con prodotti cosmeceutici consigliati dal medico specialista.

Come si fa a schiarire un tatuaggio?


Per schiarire un tatuaggio i laser Q-Switched, i laser a picosecondi ed i laser CO2 sono nella mia esperienza ambulatoriale decennale gli unici laser attualmente validi alla rimozione efficace e sicura dei tatuaggi.

Il principio secondo il quale lavora il laser è quello del calore, che agisce frammentando in particelle più piccole il pigmento, per renderlo più facilmente eliminabile da parte dell’organismo.

Il Laser Q-switched è una tecnologia avanzata che può essere calibrata su diverse lunghezze d'onda, consentendo un'azione rapida e mirata su vari pigmenti. Questa precisione consente al laser di agire con precisione sul tatuaggio senza causare danni ai tessuti circostanti. Il laser Q-switched emette impulsi in nanosecondi, che lavorano per frammentare il pigmento da rimuovere.

Il Laser Pico è invece in grado di rilasciare impulsi ad altissima intensità energetica più brevi, in picosecondi. Questo permette non solo di frammentare, ma di polverizzare il pigmento in micro particelle, più facilmente eliminabili da parte dell’organismo.

Risulta poi molto efficace la combinazione sinergica, laddove ci siano le indicazioni specifiche, di peeling chimici, creme liposomiali e tecniche di dermoabrasione soft.

 

 

 

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